“Vincenzo Morra, L’ultimo del Macchiaioli”, in mostra fino al 18 marzo presso la Sala degli Amici dell’Arte in via San Siro a Piacenza

 

Le raccoglitrici di noci, olio su tela di Vincenzo Morra

Gli Amici dell’Arte, associazione adiacente alla prestigiosa Galleria Ricci Oddi in via San Siro a Piacenza, ospita fino a domenica un’antologica assai ambiziosa sull’attività di Vincenzo Morra, nato a Piacenza nel 1941 da madre piacentina e padre molisano. Prevalentemente antiquario e restauratore, dal 1960 pittore per diletto per la prima volta espone nella nostra città circa sessanta opere di vario formato, tutte olio su tela.

Carbonai sotto la neve, olio su tela di Vincenzo Morra

Purtroppo non sono reperibili cataloghi o numerose riproduzioni delle opere in internet (salvo accedere al sito realizzato dallo stesso artista), per cui (memo entro il week end) non resta che trovare il tempo per un passaggio in via San Siro per ammirare una pittura che spazia dal ritratto al paesaggio alla natura morta, soprattutto raccontando della terra dove Morra ha vissuto la sua gioventù ovvero l’ambito agreste tra il Molise e l’Abruzzo.

Processione notturna, olio su tela di Vincenzo Morra

Certo un rammarico: sono pochissimi le opere dedicate direttamente al nostro territorio e alle sue genti: sarebbe infatti stato interessante ammirare l’ispirazione che soprattutto le genti, i mestieri, i mercati, gli scorci delle nostre valli o la poesia del Grande Placido Fiume potevano trasmettere all’artista, presente in città dagli anni settanta ad oggi. Ma chissà: potrebbe essere un invito per la prossima mostra. Nell’attesa, resistendo per un attimo al richiamo della Salita al Pordenone in Santa Maria di Campagna, entro domenica tutti in via San Siro.

Aratura in Toscana, olio su tela di Vincenzo Morra

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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