“Vietato attraversare i binari Servirsi del sottopassaggio” di Claudio Arzani: inatteso esame critico da Serenella Gatti Linares

Serenella Gatti Linares, poeta e scrittrice in Bologna. Del tutto inattesa mi ha fatto omaggio di un’esame critico di “Vietato attraversare i binari”, mio secondo libro di racconti in versi e in prosa pubblicato nel 2009. Un omaggio emozionante, come ogni riconoscimento al mio impegno nel trasmettere ‘messaggi’: nella direzione della pace, della giustizia, della libertà, di un modello di sviluppo che prima di tutto rispetti l’uomo e la qualità della vita. Dunque, grazie Serenella. Restituisce alla raccolta poetica quello che è mancato per una distribuzione praticamente assente o comunque fortemente deficitaria da parte della Casa Editrice (infatti: nessuna speranza di procurarsene copia se non contattando o incontrando l’autore, io stesso medesimo, problema profondo dell’editoria minore a dimensione sostanzialmente locale, in questo caso l’area territoriale di Piacenza).

L’elemento più interessante, a mio parere, è il “messaggio” centrale: uniti potremo combattere la guerra e il potere e nasceranno pace e amore anche tramite la Poesia.

I Temi principali sono

– il viaggio (treni, stazioni) come metafora di conoscenza

– le idee di Sinistra

no a guerra, fascismo, dittature, stragi, potere, denaro

– sì l’Arte e la Bellezza che è un nuovo viaggio

– la forte ribellione delle Donne

Fate/Streghe

– il bambino interiore 

– il confronto con i “diversi” ( esempio: i disabili)

– la Poesia è fra sogno e realtà e non è chiara la differenza fra questi due piani 

molti colori

– bisogna rientrare nella stanza da cui si esce (Virginia Woolf)

– ma soprattutto predomina il contrasto Luce/ Buio; Vita/ Morte, nell’eterna dialettica di opposti o contrari che sono alla base della Poesia, in un tentativo di equilibrio.

Personalmente mi ha colpito più la Prosa della Poesia (almeno in questo libro). Il lessico è spesso antiquato, non sempre appropriato, per i miei gusti, anche se in parte giustificato dagli argomenti. Meglio i creativi neologismi: “fantasitudine”, “rap-presentazione”… Meglio le poesie brevi (vedi pag. 82). Valido il metodo costante e coerente delle quartine. A volte, eccessive le rime.

Originale e particolare il metodo di commentare in modo personale a piè di pagina (per quanto con caratteri piccolissimi…), di nominare gli amici intervenuti alle Presentazioni (anch’io conosco Remo Bassini). Pure la grafica è stramba, naif; a volte, un po’ ingenua. 

Questo è solo il mio opinabile punto di vista. Ma sono d’accordo con le tue utopistiche idee di Sinistra, perché l’Utopia cambia la Storia.

[ firmato Serenella Gatti Linares, poeta componente del gruppo ‘100Thousand Poets for Change’ gruppo di Bologna ]

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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