Un uomo cammina nel buio della strada,
verso dismessi capannoni industriali,
memorie operaie archeologia
di ingranaggi, olii lubrificanti.
Un uomo, la pelle scura,
cammina cammina
ignoto futuro, il passato transitato,
il presente avvolto nel silenzio.
Alzo
gli abbaglianti
per non fermare
di quell’uomo, la pelle scura,
il cammino nel silenzio.
Non ci sarò. Anche se invitato, anche se il mio nome è in cartellone, non ci sarò. Un cuore in vena di scherzi, un motore da riassettare che proprio in questa settimana si è “fatto vivo” e, detta tra di noi, finchè comunque si vive, tutto bene. Le mie poesie erano programmate per stasera alle 20 circa. La prima, della serie dedicata ai nuovi poveri che avrei proposto, la pubblico in Arzyncampo in attesa della prossima manifestazione dove conto di non mancare, motore permettendo, per leggere non una ma tutte le mie liriche dedicate all’accoglienza, alla solidarietà, all’umanità.