“Un terremoto a Borgo Propizio”, romanzo di Loredana Limone, Salani editore, 2015

Terza ‘visita’ a Borgo Propizio, ambiziosa cittadina con ambizioni d’arte, di richiami turistici, di crescita culturale. Ma anche di vita quotidiana, l’ordinaria vita della beata provincia del BelPaese. Ora noiosa, ora triste, ora ammiccante. Invidie, gelosie, amori vissuti, amori negati, amori proibiti, interessi economici bustarelle comprese, un Sindaco, Felice Rondinella, particolarmente attivo, una signorina che lo ama e lui perdutamente innamorato dell’amico magistrato senza negarsi a qualche avventura amorosa magari all’estero, lontano dalle chiacchiere del paese. Ma un giorno un violento sisma, arriva inclemente a distruggere ampia parte del centro storico, gettando nella disperazione i propiziesi che tanto amano il loro paese. Ma non solo: camminando tra le macerie, nella nascosta Viottola Scura, ecco a terra l’assessore Tranquillo Conforti, quello che dichiarava espressamente la volontà di sostituire il Sindaco. Cadavere. Assassinato. Un assassino a Borgo Propizio? Non solo. A parte i sette travolti dai crolli, proseguendo nella lettura troveremo gli scandali tipici della provincia, le storie che tutti ignorano, i cuori palpitanti che danno argomenti per i sorrisi e gli ammiccamenti da bar. Certo, i personaggi sono forse un pò troppi, le vicende dell’uno e dell’altro si intrecciano con qualche passaggio che stona, qualche rimando che complica l’attenzione del lettore. Non sempre è facile orientarsi di capitoletto in capitoletto nei diversi scenari di litigi e tradimenti che si sviluppano paralleli all’indagine per capire chi sia l’assassino. Seguiamo le storie del sindaco Felice, il Maresciallo Saltalamacchia, Ruggero il costruttore, Francesco il cuoco e poi ancora Belinda, Mariolina, Marietta e naturalmente i soliti problemi italiani: sembra di vivere la situazione dei terremotati dell’Aquila o di Reggio Emilia che, a parte le promesse iniziali, restano poi nei grandi tendoni allestiti dalla Protezione Civile mentre già s’affaccia il gelo dell’inverno. La lettura inoltre mi ha riportato a quando, ragazzo a fine anni sessanta, ho trovato in libreria di casa ‘I peccati di Peyton Place‘, uno spaccato della provincia americana, un libro di rimando sociale che tuttavia venne apprezzato dai lettori (io curioso adolescente non certo escluso) per i fatti a sfondo sessuale. Sicuramente due strutture narrative molto diverse con la differenza che Loredana Simone, grazie ad un pizzico aggiunto di ironia, sa innanzitutto coinvolgere e divertire. Per questo, dopo aver letto il primo libro della serie, finito questo terzo, ho immediatamente ordinato il secondo e l’ultimo uscito, il quarto della serie, dei quali sicuramente prossimamente parleremo. Dunque, buone serena lettura e per quanto mi riguarda, buon ritorno nel Borgo Propizio.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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