Ulisse Sartini, pittore dei Papi, espone a Piacenza in via Chiapponi da Biffi Arte con in grande evidenza il suo ‘L’ultima cena‘. Definito uno dei grandi ritrattisti internazionali effettivamente diverse sue opere sono omaggio ai grandi. Riconosciamo Pier Paolo Pasolini ma anche Papa Giovanni Paolo II e, così, ha saputo crearsi uno spazio praticamente esclusivo grazie ai richiami ai pittori del cinquecento e del seicento dei quali riporta l’arte e lo stile nel nostro secolo.
Angeli, Santi, donne in posa statuaria, temi religiosi e richiami mitologici. Si ammira una splendida Salomè ma quello che colpisce e rende unica l’opera di Sartini sono sicuramente gli embiocosmi. Praticamente porte dimensionali che ci permettono di trascendere dalla realtà lasciandoci intuire il collegamento con il mondo oltre.
Fatto che sicuramente eleva l’opera dell’artista determinandone un’oggettiva originalità. Tuttavia lo stile figurativo troppo simile alla freddezza della perfezione fotografica non fa amare l’opera nel suo complesso.
Del resto, anche nel dipinto principe, quell’Ultima Cena, strappano sorrisi i capelli talmente perfetti da far immaginare con assoluta certezza che tutti, da Gesù a Giuda che volge lo sguardo altrove, al cagnolino che rivendica avanzi, tutti sono appena usciti dal salone di bellezza di un parrucchiere per la gente dell’alta moda, di quel bel mondo dove stanno gli Agnelli, gli Elkian, i Berlusconi (sicuramente non i Gesù e gli apostoli).
Tutta quella gente insomma che può permettersi il costo dei quadri del settantaduenne Sartini. In ogni caso, sorrisi o meno, una visita in via Chiapponi val bene il tempo dedicato. Fino al 15 gennaio. Senza trascurare l’acquisto della monografia dedicata al quadro principale della mostra.