“The brick” (Il mattone), lirica di Daniele Verzetti Rockpoeta in Genova

Opera di Bansky

Poggia il primo mattone
Poggiane un secondo
Lascia uno spioncino
Per sparare al tuo vicino

Aggiungine ancora un altro
Senza aver paura
E fortifichiamo
Bene queste mura.

Poggia, poggia
L’ennesimo mattone
Mattone di morte e separazione.

Bravo figlio mio
Che hai compreso la lezione
Il pericolo è alle porte
E’ devastazione.

Poggia, poggia
L’ennesimo mattone
Mattone profondo di separazione.

E con questi “dotti” insegnamenti,
Cresciamo i nostri figli
Ansiosi e dipendenti.

Civiltà ed amore solidale
Due termini ormai desueti
Vuoti ed inusuali
Per una società di odio
E di disprezzo del diverso
Popolata da pecoroni all’apparenza
Mansueti

Pecoroni quiescenti
Che all’occorrenza
Al suono di una parola
Del loro Pastore Supremo
Si trasformano in belve feroci
Azzannando il loro prossimo
Lasciandolo esanime sul terreno

Poggia, Poggia
Il primo mattone
Poggia anche il secondo
Fai molta attenzione

Poggia, Poggia
L’ennesimo mattone
Mattone di morte e separazione.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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