“Squadra Speciale Minestrina in Brodo”, romanzo di Roberto Centazzo, TEA edizioni

Restiamo in tema di fine servizio e di pensioni: che fare quando l’epoca lavorativa giunge al termine, devi sbaraccare il tuo ufficio e i tuoi armadi? Sono innumerevoli, le soluzioni. Vivere di ricordi, ad esempio. Oppure organizzarti per passare buona parte della mattinata a far colazione occupando un tavolino al solito bar, quello che hai frequentato di corsa tutte le mattine per un rapido caffè nel quale eri sempre accolto con simpatia dal proprietario e soprattutto dalla giovane barista. Non facile spiegare come mai, dopo un paio di settimane di permanenza giusto per quelle tre/quattro ore improvvisamente ti si guardi in cagnesco. Certo altra ipotesi: passeggiate col cagnolino lungo i viali alberati, peraltro ottima occasione per incontrare simpatiche signore a loro volta con tanto di cagnoline, ma data la tua età questo dove ti porta? Dritto al Viagra? Insomma, una noia mortale! Soluzioni che non stanno bene per nulla a Ferruccio Pammattone (detto ‘Semolino’), ex sostituto commissario e vice dirigente della Squadra Mobile di Genova, e ai colleghi Eugenio Mignogna (‘Kukident’) e Luc Santoro (‘Maalox’), appena congedati per raggiunti limiti d’età. Chiacchierano seduti in pachina sul lungomare di Genova e l’idea accarrezzata è presto chiara: riprendere il filo di indagini rimaste sepolte negli armadi e nei cassetti della Questura, spesso per disposizioni superiori. Ma ora, appunto, non devono più rendere conto a nessuno, possono muoversi in libertà. Salvi i problemi con lo stomaco che si infiamma alla vista di un salsicciotto e invoca calma, tranquillità, riposo da bravi vecchietti. Per tacer della prostata. Ma a questo non vogliono arrendersi, meglio un brucior di stomaco che la noia e così scatta l’azione per la neonata “Squadra speciale minestrina in brodo”. Una lettura esilarante, coinvolgente fino alla fine. Soprattutto per quanti ancora sperano di poter raggiungere lo stato di pensionato nonostante DrakulMonti, JenaFornero e successori vari.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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