“Rumore di tempo che passa”, le poesie di Augusto e le illustrazioni di Stefania presentate a Fiorenzuola

Fiorenzuola d’Arda, 25 febbraio 2017. Nella Sala luminosa del bar dell’Ospedale incontro con il Gruppo di lettura della Biblioteca Comunale (coordinato da Paolo Mario Buttiglieri) per la presentazione di ‘Rumore di tempo che passa’, volume di poesie di Augusto Bottioni con illustrazioni della figlia Stefania. Introduzione di Claudio Arzani

Poesiole scritte tra i 18 e i 30 anni, “scritti che ritengo ingenui, sicuramente non degni della grande poesia, ma ricchi di afflato e passione, annotazioni istantanee rappresentano cioè una testimonianza di un periodo di vita che ho vissuto intensamente“. Con queste parole Augusto ha presentato il suo primo libro di poesie, sabato nella Sala luminosa del bar dell’Ospedale di Fiorenzuola.

Nella foto: Augusto Bottioni

Una location straordinaria nella quale si ritrovano al sabato e alla domenica pomeriggio, quando il bar é chiuso, gli aderenti al Gruppo di lettura della Biblioteca Comunale coordinato da Paolo Mario Buttiglieri. All’insegna del motto che un ospedale non necessariamente sia solo luogo di dolore e sofferenza. Luogo infatti decisamente interessante purtroppo con una storia di tristezza, anzi, con una visione che amareggia il cuore con la grande vetrata che s’affaccia sul cantiere (fermo) per la ricostruzione del fabbricato che ospitava buona parte dei reparti di degenza, fabbricato abbattuto per sospetto rischio sismico ed ora con futuro tutto da scrivere.

Stefania, autrice delle illustrazioni del libro

Con la poesia declamata come sogno di ritorno ad una storia diversa. “Chiudiamo gli occhi e, guardando oltre la vetrata, vediamo crescere il nuovo fabbricato, riempirsi di colori, di gente, di salute“. Purtroppo una simile visione ha ancora da venire, ruspe e gru sono ancora chissà in quale magazzino conservate, ferme, in attesa.

Il pubblico con la vetrata oltre la quale il fabbricato del nucleo ‘storico’ dell’ospedale semplicemente non c’è più

Per ora, sabato scorso, s’è parlato delle liriche di Augusto, liriche che esprimono emozioni, ora rispetto all’amore individuale, ora rispetto al nostro vivere in una società fatta di problemi, di notizie, di immagini che vediamo, immagini che ci trasmettono serenità oppure anche immagini che non vorremmo vedere. Importante é non girare mai la testa, non restare indifferenti. Poesia é questo, mantenere sempre la capacità d’emozione, saper trasmettere queste nostre sensazioni, saperle far vivere anche a chi legge. 

Una terra nella quale Augusto annuncia d’essere entrato, con la figlia Stefania che del libro ha realizzato le illustrazioni. Per cui, benevenuti, poeta della penna e Stefania poeta dell’immagine e, come ha commentato Paolo Mario Buttiglieri chiudendo la serata, “torna ancora, scrivi ancora, poeta Augusto perché le tue liriche sono piaciute“.

Paolo Mario Buttigilieri, coordinatore del Gruppo di lettura della Biblioteca Comunale con Augusto

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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