Premio letterario “Il Contesto”, a Racalmuto, scadenza 31 marzo

Perché un Concorso Letterario dovrebbe chiamarsi “Il Contesto”? Tante le risposte, cerchiamo di elencarne alcune. È un concorso che nasce a Racalmuto, un particolare paese di questa nostra Italia. Una realtà geograficamente piccola ma con un contesto socio-economico e politico che riflette comunque la confusione e le contraddizioni di tutta la realtà nazionale. Comprese le trame di potere e la corruzione.

Questo sperduto paese dell’agrigentino, è stato preso ad esempio come zenit della politica, nella sua accezione, purtroppo e spesso, negativa. Commissariato, quando veniva commissariato il governo nazionale, da Mario Monti. Ed amministrato da rappresentanti eletti dal popolo, quando si è dato la possibilità che libere elezioni potessero essere svolte. Ma quelle elezioni, hanno rappresentato una affermazione della democrazia, o sono state falsate, invalidate dalla realtà? “La seconda che hai detto!” avrebbe risposto il caricaturista Guzzanti, profeta di “Quelo”. Se è vero che poi unico gesto eclatante, sinonimo di cambiamento, è stata la rielezione dello stesso Presidente della Repubblica. Così come le elezioni locali hanno rappresentato un cambiamento formale, rimanendo immutabile il potere delle famiglie che comunque la cosa pubblica hanno gestito e continuano a gestire.

Il Contesto è l’opera di Leonardo Sciascia, dove la confusione tra sinistra e destra, tra governo ed opposizione, è totale. Si descrive il potere. Un potere che organicamente usa qualsiasi opposizione, e spesso la crea in modo fittizio e strumentale, per restare arroccato alle proprie rendite di posizioni (Brigate Rosse docet).

Ed allora si rende evidente il bisogno di parlare di democrazia. Oggi, più che negli anni 70, la interconnessione globale tra i destini degli uomini, la volontà dei loro governi e gli indirizzi sovranazionali che li guidano è ben più evidente, ma soprattutto è più evidente la sofferenza dei popoli che ne deriva, unico vero prodotto tangibile della globalizzazione. Mentre la più importante delle similitudini rimane la necessità di ricercare sempre, anche con appiglio dissacratorio, la verità.

Allora cerchiamo di comprendere, con inguaribile ottimismo, le dinamiche di questo “contesto” e di svelare i segreti meccanismi di funzionamento dei singoli ingranaggi, magari accarezzando l’ingenua illusione che alla fine la libera opinione possa in qualche modo esercitare qualche buona azione di miglioramento.

Perché allora semplicemente non affidare al ruolo della poesia e della scrittura se non l’ebbrezza, almeno l’illusione della libertà?

Gramsci ricorreva spesso ad una espressione, passata alla storia come sua, per spingere i giovani e la gente comune all’impegno attivo in politica, essere pessimisti nell’intelligenza, ottimisti nella volontà.

Ecco il senso di questo Concorso letterario, che voluto ed organizzato da cittadini comuni, ognuno impegnato nel proprio ambito culturale e sociale, pur consapevoli del Contesto in cui ci si trova ad operare, continuano a credere che lo scrivere è pur sempre un atto di speranza!

Regolamento

Scheda di partecipazione

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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