“Poeti del Novecento entrati nell’oblio: Gian Giacomo Menon (1910-2000) al Museo della Poesia di via Pace giovedi 7 ore 17.45

Gian Giacomo Menon nacque nel 1910 a Medea (Gorizia), allora territorio austriaco. Dal 1937 all’anno della morte (2000) ha vissuto e insegnato a Udine. In particolare, è stato per trent’anni – dal 1939 al 1968 – docente di storia e filosofia al liceo classico Jacopo Stellini del capoluogo friulano. Ha concluso la sua carriera scolastica nell’ottobre 1977 all’istituto magistrale Caterina Percoto, sempre a Udine.

Nella sua infanzia ha respirato aria contadina e cristiana. È vissuto a Medea, Visco, in Slovenia, Stiria, Gorizia, Tolmino, Udine. Ha studiato a Graz, Medea, Gorizia (liceo classico) e all’università di Bologna dove si è laureato in giurisprudenza (1934) e filosofia (1937). I suoi studi sono stati prevalentemente umanistici. Ha insegnato tredici materie in scuole medie inferiori e superiori a Tolmino, Gorizia e Udine.

Nella sua lunga vita ha scritto moltissimo, quasi esclusivamente poesia: più di centomila poesie, oltre un milione di versi, pubblicando poco o niente.

Pensiero individualista, solipsista, pragmatista, definiva così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura.

Giovedì 7 dicembre l’incontro con le sue liriche al Piccolo Museo della Poesia di via Pace a Piacenza: appuntamento da non perdere.

Nebbia

Hanno abbassato
un velario grigiastro
su di un frammento
della scena del mondo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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