Continuano gli incontri del mercoledi alla Galleria Borgo FaxHall nella sede dell’associazione ‘Piacenza Cultura e Sport’. Lo scorso appuntamento con le liriche scritte da Augusto Bottioni tra i 18 e i 30 anni (oggi l’asticella ha ormai superato la tacca dei 60) che un giorno la figlia, Stefania, ha casualmente trovato in un cassetto. Scritti che, come li ritiene lo stesso autore, sono ingenui, ma ricchi di afflato e di passione, annotazioni istantanee di un vissuto personale tuttavia inserito in un preciso contesto sociale.
Poesie che hanno generato un dialogo tra figlia e padre, un coinvolgimento che si è concretizzato con un libro fatto di parole (di Augusto) e di immagini (di Stefania), immagini che scaturiscono dalle parole, facendole divenire più attuali, moderne e soprattutto mettendo a confronto due mondi diversi che con grande sorpresa si sono sovrapposti.
Un vero piacere, per quanto mi riguarda, aver realizzato l’introduzione al libro ma soprattutto aver potuto presentare la serata mercoledì scorso con le liriche di Augusto, alcune delle quali di grande impatto. Ricordo in particolare “Nonno” con quei primi versi che suonano condanna a tutte le guerre: “Il mio caro nonno, / classe milleottocentonovantotto / carne da cannone sul Carso / …“, versi che mi hanno permesso di ricordare a mia volta la storia di mio nonno, addetto al cannone negli ultimi giorni di guerra. Ottenne il permesso di allontanarsi un attimo per impellente bisogno fisiologico. Pochi istanti dopo la batteria fu centrata dal fuoco nemico, morì l’ufficiale e morirono tutti i soldati della squadra. Il no a tutte le guerre, che Augusto ha voluto sintetizzare con un omaggio a Giuseppe Scalarini (1873-1948), fervente pacifista e antimilitarista. Con un consiglio che Augusto fa con forza: visitare il sito www.scalarini.it “per una piacevolissima e gratificante scoperta della sua opera“.