“Mobilitiamoci per la pace”. Lunedi sera sindacati e associazioni sono scesi in piazza nel cuore di Piacenza per un presidio a favore della pace promosso da Cgil, Cisl e Uil con i rispettivi segretari Gianluca Zilocchi, Marina Molinari e Massimiliano Borotti.
“La tragedia libica, le nuove minacce del cosiddetto Stato islamico, la crisi in Ucraina devono essere affrontate con urgenza e determinazione – affermano i promotori – occorre riportare l’attenzione su queste questioni. La crisi economica che attraversa il nostro Paese rischia di provocare un disinteresse dell’opinione pubblica verso questo vicende, mentre essa va invece risvegliata perché quello che succede nel mondo colpisce direttamente le nostre vite, come le nostre emozioni”.
“Dobbiamo scongiurare con la forza della diplomazia, che si affermi la volontà di un intervento militare nei luoghi dove oggi le tensioni sono alte, che non farebbe altro che innescare una pericolosa spirale di violenza ed odio Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi sulle troppe guerre che infiammano il mondo, continuando ad arrivare tardi sui conflitti che ci stanno davanti e lasciare tutto nelle mani dei responsabili politici di tanta negligenza”.
“Oggi non vanno ripetuti gli stessi errori di sempre per cui si continua a delegare agli eserciti e alle armi la soluzione dei problemi che la politica non ha saputo (o voluto) risolvere, gestendo le emergenze della sicurezza con le logiche e gli strumenti arcaici della crisi distruggendo decine di miliardi di euro dei nostri bilanci”.
“I nostri valori ed interessi non possono essere difesi in un mondo complesso e veloce come l’attuale se non ci si dota di una visione politica globale che possa permettere all’Europa di avere un progetto adeguato a quanto stiamo vivendo, insieme all’azione dell’ONU che deve essere messo in condizioni di agire come la realtà odierna richiede. Il Mediterraneo è il confine meridionale dell’Europa e dobbiamo partire da questo punto di vista, contrastando chi strumentalizza politicamente i drammi, l’insicurezza e le paure di tante persone fomentando divisioni, intolleranza, disprezzo, odio, in un crescendo di xenofobia. Se vogliamo uscire da questo incubo cominciamo col mettere al bando l’indifferenza e l’isteria, usando passione ed intelligenza”.