Piacenza: “Mobilitiamoci per la pace”, il presidio sindacale di lunedi in Piazza Cavalli

Decisamente una “sparuta” presenza lunedi alla pur importantissima manifestazione indetta da CGIL, CISL e UIL per sensibilizzare sui “venti di guerra” che soffiano nel mondo, dall’Ucraina allo scenario Mediorientale. Un presidio “per la pace”, ma come perseguirla, questa pace? Possibile ed efficace la semplice azione diplomatica nei confronti dell’ISIS? Non da meno le perplessità per quanto alla situazione al confine russo dove ogni responsabilità viene ricondotta alle mire espansionistiche di Putin tacendo del fatto di un popolo che chiede autodeterminazione rispetto ad un potere centrale dal quale non si sente più rappresentato. Contraddizioni che forse spiegano la freddezza della risposta dei piacentini all’invito sindacale con quella “sparuta” presenza che dicevamo. Resta comunque l’importanza della proposta di riflessione e, per questo, sembra opportuno riportare il resoconto della giornata ripreso dal quotidiano on line ‘Piacenza Sera’.

“Mobilitiamoci per la pace”. Lunedi sera sindacati e associazioni sono scesi in piazza nel cuore di Piacenza per un presidio a favore della pace promosso da Cgil, Cisl e Uil con i rispettivi segretari Gianluca Zilocchi, Marina Molinari e Massimiliano Borotti.

“La tragedia libica, le nuove minacce del cosiddetto Stato islamico, la crisi in Ucraina devono essere affrontate con urgenza e determinazione – affermano i promotori – occorre riportare l’attenzione su queste questioni.  La crisi economica che attraversa il nostro Paese rischia di provocare un disinteresse dell’opinione pubblica verso questo vicende, mentre essa va invece risvegliata perché quello che succede nel mondo colpisce direttamente le nostre vite, come le nostre emozioni”.

“Dobbiamo scongiurare con la forza della diplomazia, che si affermi la volontà di un intervento militare nei luoghi dove oggi le tensioni sono alte, che non farebbe altro che innescare una pericolosa spirale di violenza ed odio Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi sulle troppe guerre che infiammano il mondo, continuando ad arrivare tardi sui conflitti che ci stanno davanti e lasciare tutto nelle mani dei responsabili politici di tanta negligenza”.

“Oggi non vanno ripetuti gli stessi errori di sempre per cui si continua a delegare agli eserciti e alle armi la soluzione dei problemi che la politica non ha saputo (o voluto) risolvere, gestendo le emergenze della sicurezza con le logiche e gli strumenti arcaici della crisi distruggendo decine di miliardi di euro dei nostri bilanci”.

“I nostri valori ed interessi non possono essere difesi in un mondo complesso e veloce come l’attuale se non ci si dota di una visione politica globale che possa permettere all’Europa di avere un progetto adeguato a quanto stiamo vivendo, insieme all’azione dell’ONU che deve essere messo in condizioni di agire come la realtà odierna richiede. Il Mediterraneo è il confine meridionale dell’Europa e dobbiamo partire da questo punto di vista, contrastando chi strumentalizza politicamente i drammi, l’insicurezza e le paure di tante persone fomentando divisioni, intolleranza, disprezzo, odio, in un crescendo di xenofobia. Se vogliamo uscire da questo incubo cominciamo col mettere al bando l’indifferenza e l’isteria, usando passione ed intelligenza”.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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