Si vorrebbero spendere 250 milioni di euro per un nuovo ospedale senza sapere che farne di quello vecchio in via Taverna. Sì alla modernizzazione, No a nuove speculazioni immobiliari: la salute si costruisce con una sanità di prossimità per questo apriremo Case della Salute in tutti i quartieri della città. Medici di base, nutrizionisti, fisioterapisti e altri professionisti insieme a servizi sociosanitari vicino a casa. Così si risparmia e si fa prevenzione.
Sono le posizioni di Piacenza Civica espresse da Sandra Ponzini sabato scorso in tema di Sanità, per una città diversa che sappia unire i cittadini rispondendo, con la forza delle idee, al senso di delusione e di distacco ormai diffuso.
E’ necessario, prosegue il programma di Passione Civica, la lista di sostegno a Sandra candidata alla poltrona di Sindaca, che la Sanità non venga considerata come una spesa ma come un bene primario per i nostri cittadini; l’obiettivo delle politiche della salute non deve essere il risparmio a breve termine ma un investimento per il futuro.
E’ necessario che i costi della crisi economica non ricadano sul diritto alla salute delle persone. In questi anni i continui tagli alla Sanità pubblica hanno fatto aumentare la spesa dei singoli a favore della sanità privata appunto a pagamento.
Sarà quindi necessario:
rivendicare un ruolo di rilievo all’interno della conferenza socio-sanitaria;
garantire la prossimità dei servizi sanitari insistendo con la creazione di Medicine di Gruppo e Case della Salute mantenendo la capillarità del servizio;
favorire la cooperazione tra medici, infermieri ed operatori sociosanitari per affrontare al meglio le patologie croniche nel percorso di identificazione e presa in carico del paziente;
pensare a nuove forme di lungo degenza basate su interventi più socio-riabilitativi che sanitari, anche per le persone anziane sottoposte ad interventi operatori ortopedici in particolare al femore, riducendo il tempo di permanenza in ambito ospedaliero;
incalzare la Regione per definire che ruolo deve avere Piacenza quale centro di eccellenza nella ipotizzata area vasta (non bisogna prevedere eccellenze solo a Parma!!!);
monitorare l’attuazione del programma di riorganizzazione ospedaliera garantendo in particolare che l’ospedale di Piacenza rappresenti la struttura di riferimento per i casi ad alta complessità tecnico-professionale.