Piacenza: i poeti all’ultimo km della via Emilia. Riflessioni a margine della presentazione dell’antologia

Impresa coraggiosa, quella di realizzare un’antologia di poeti accomunati dalla residenza ‘all’ultimo km della via Emilia’, in terra di Piacenza. Poeti giovani di ultima generazione (ma tutti con natali ante anni ’60) e poeti di fama consolidata che da tempo ci hanno lasciati.

Impresa coraggiosa perché è inevitabile qualche dimenticanza: in effetti sono pochissimi i lettori di poesia ma sono tantissimi quelli che hanno versi nel cassetto e sono un buon numero quelli che, magari occasionalmente, si dilettano ad esprimersi interrompendo il rigo prima del margine destro del foglio.

Inevitabile allora qualche muso lungo, qualche dimenticanza, e il fatto che la sala della presentazione non sia stracolma. Una cinquantina di presenti ma molte poltroncine vuote nonostante i poeti selezionati siano 20 e l’antologia sia arricchita dalle opere di una decina di artisti piacentini. Nonostante chiunque scriva in versi in primis dovrebbe leggere, ascoltare, far tesoro delle esperienze altrui. Anche se al momento escluso, dimenticato, o addirittura volutamente ignorato.

Ma, parlando in termini personali, l’emozione non può che essere comunque alle stelle. Soddisfazione, con tanti auguri all’editore coraggioso (Eugenio Gazzola) affinchè le vendite siano all’altezza delle aspettative. Fatto che, nel tempo, potrebbe portare ad una seconda antologia che comprenda chi oggi non sente il profumo dell’inchiostro sulla carta del libro.

Una decina di pagine dedicate a ciascuno dei 20 nel libro, con lettura di una poesia per ciascuno. Con qualche estemporanea che ha reso ancor più suggestiva ed emozionante la giornata. Come quando il lettore ha annunciato la prima poesia e non era la mia (per fatto anagrafico sono il primo nell’antologia) salvo immediatamente correggersi e tornare sui suoi passi. In seguito avrebbe saltato altri, con evidente contrarietà degli interessati. Salvo anche in questo caso, recuperare magari su suggerimento dalla prima fila. Estemporanei incidenti di percorso, insomma.

Tutto bene, alla fine. La mia poesia scelta? ‘Le tue gambe di donna’. Avrei preferito altre. Così, ho pensato, anche il pubblico poiché, alla fine della lettura, un gelido silenzio ha riempito l’ampio salone. Da tremare. Ma indubbiamente è stata una scelta spontanea del pubblico. Nessun applauso a nessuna poesia, silenzio fino alla fine e solo concluse le letture applausi per tutti e in primis per l’antologia.

‘Le mie gambe di donna’? Molto bella, bravo, bravo, mi ha abbracciato Fabrizio Achilli, mi ha sorriso Carla Antonini, mi ha confermato entusiasta Enrica Lisoni. Con la sua poesia sperimentale, alla sua prima uscita pubblica da poeta, inserita nell’antologia anche grazie alle presenze qui, in Arzyncampo. Per me, la poesia più interessante tra quelle lette, la più innovativa, la più lontana dal banale e dal consueto. Da parte mia, complimenti Enrica e invito a tutti di buona lettura.

Perché scrivere in versi così facciam tutti ma l’errore più grave è tenerli chiusi in un cassetto. Facciamo volare le nostre poesie, liberiamole nell’aria, questo nostro mondo ha bisogno di sogni e di poeti. E di editori coraggiosi che investono nel dolce stil novo, quello appunto dei poeti assisi a un passo dal Grande Placido Fiume, i poeti del confine, dell’ultimo km della via Emilia..

Insomma. L’antologia? Per me un approdo, per tutti uno stimolo ad osare, a far poesia, a condividere col mondo la capacità di sognare. A Piacenza, auditorium della Fondazione, in via Sant’Eufemia, pomeriggio di maggio. Ed ora, tutti in libreria. Grazie a Scritture edizioni.