L’Amministrazione comunale di centrodesta, per voce del Sindaco Patrizia Barbieri, esprime e ribadisce la convinzione che l’ospedale nuovo non si deve costruire né nell’area della Pertite (da riservare a parco come da sempre previsto con buona pace del Pd, della Confindustria, dell’ex Sindaco piddino Reggi), né nell’area della caserma Lusignani a Sant’Antonio (decisamente troppo piccola). Resterebbe dunque ‘libera’ l’area di via Emilia Pavese che già vede la presenza di un notevolissimo carico di traffico in transito e che sembra ben poco idonea ad accogliere le migliaia di veicoli che quotidianamente incidono sulle zone occupate da strutture sanitarie. Così il Sindaco tira fuori dal cilindro una terza possibilità, prendendo in considerazione l’ipotesi di realizzare il nuovo nosocomio nell’area della caserma dei vigili del fuoco di strada Valnure. Così si potrebbe sfruttare anche la piazzola di atterraggio per gli elicotteri, e la vicinanza con la tangenziale per agevolare la viabilità. La proposta è emersa al tavolo tecnico con l’azienda sanitaria Ausl di Piacenza. L’area, privata da espropriare alla tuttosommato modesta cifra di un milione di euro, potrebbe ospitare il nuovo ospedale (si parla di oltre 167mila metri quadrati), risulterebbe ben collegata, garantirebbe adeguati spazi di parcheggio sia per i dipendenti che per i visitatori, potrebbe anche nel prossimo futuro garantire disponibilità per nuove strutture o altre necessità di ampliamento. Per quanto alla struttura dell’attuale polichirugico e del Nucleo antico – il Guglielmo Da Saliceto – Sindaco e Direttore Generale dell’Ausl hanno evidenziato che potrebbe garantire spazi per uffici, sportelli, punto prelievi e ambulatori specialistici dell’Ausl oggi sparsi in città, da via Anguissola a piazzale Milano favorendone il raggiungimento grazie all’ottima rete del trasporto pubblico che collega con via Taverna tutte le zone e i quartieri cittadini. Soluzione che peraltro garantirebbe altresì la “sopravvivenza” dei tanti esercizi commerciali presenti nella zona che basano le proprie fortune redditizie proprio sul continuo andirivieni da e per la attuale struttura di servizi sanitari (si pensi soltanto alle centinaia di utenti che quotidianamente si presentano al laboratorio analisi). Insomma, una proposta che potrebbe rivelarsi non solo interessante ma ‘vincente’, con piena soddisfazione per la città.