Pertite: ospedale o parco? Per Giorgio Lambri meglio respirare e per Marzio Sisti l’ospedale c’è già!

La Pertite è uno stabilimento militare piacentino oggi in disuso. L’ex polveriera ha un’estensione di 270 000 metri quadrati, ed è inglobata nell’attuale tessuto urbano. Dal 2009 si parla di conversione dell’area militare ad area edificabile e un Comitato di cittadini ha raccolto circa 30mila firme per promuovere l’idea di trasformare l’ex polveriera in un parco. Tuttavia il futuro dell’area militare rimane ad oggi incerto considerata la proposta, per ora avallata soprattutto dal Partito Democratico, di costruire nell’area un nuovo ospedale in sostituzione del polichirurgico di via Taverna.

Sul tema ospitiamo l’opinione pubblicata in facebook da Giorgio Lambri, giornalista, scrittore, umanista e sognatore

Sono tra le decine di migliaia di piacentini che qualche anno fa hanno manifestato e firmato perché l’area verde della Pertite resti un’area verde!
non un’area ospedaliera nè un’area sportiva o di verde attrezzato!
un grande polmone naturale in una città collocata in un’area tra le più inquinate d’Europa e che nel corso degli anni ha scelto di soffocarsi da sola regalandosi a poche centinaia di metri dal centro storico una centrale Enel, un’autostrada, un cementificio, altre industrie e ciliegina finale sulla torta un inceneritore!
a chi – sognando speculazioni con tanti zeri – dice che siamo dei visionari e che non ci si potrà mai fare un parco perché la bonifica dell’area militare è troppo onerosa vorrei dire prima di tutto che ringrazio il cielo di essere visionario anziché affarista… e poi che non mi interessa la bonifica o l’immediata fruibilità del parco, come cittadino (per ora) voglio solo del verde, che già c’è e che deve rimanere … perché serve per respirare e far respirare la città … quella dei nostri figli e nipoti!
se gli amministratori pubblici, a prescindere dal loro orientamento politico, decideranno diversamente, beh, violeranno la scelta espressa con un referendum da 30mila piacentini che hanno chiesto SOLO di respirare … e se ne assumeranno la responsabilità … poi – per età – non credo che farò a tempo a vedere il nostro Bois de Boulogne realizzato e fruibile, ma come cittadino voglio continuare a sperare che prima o poi si farà!

Ma serve davvero un nuovo ospedale? A parte la questione economica (100 milioni li metterebbe la Regione, ma per gli altri almeno 150?) i dubbi sono molti, come evidenzia il parere pubblicato sempre in facebook da Marzio Sisti, già dirigente medico Malattie Infettive, responsabile prevenzione, sorveglianza ee trattamento infezioni ospedaliere.

Continuo a ritenere la costruzione di un nuovo Ospedale a Piacenza inutile e dannosa. In tre anni dall’annuncio dell’assessore alla Sanità , qui a Piacenza, della volontà di dare soldi per un nuovo ospedale, poco o nulla è stato fatto ed è cambiato nella sanità piacentina. Lo sterile dibattito su dove costruirlo è sintomatico di una incapacità già dalle basi elementari. Le due proposte originali fatte dalla precedente amministrazione ed avvallate da fantomatici personaggi ( vi ricordate la solenne firma dell’accordo tra Reggi, Dosi e Venturi sull’impegno di utilizzare le aree demaniali e quindi Pertite o Lusignani, per l’ospedale nuovo?) sono assolutamente folli, per dimensioni e condizioni di utilizzo. Altre aree private richiederebbero tempi biblici per le varie pratiche di esproprio, a meno chè non vengano pagate a peso d’oro. Sento parlare di referendum tra i cittadini, di commissioni politiche e di altre amenità. Nessuno che abbia minimamente posto il problema della reale necessità di un nuovo ospedale, in una sanità pubblica, in Italia ed in Emilia, che continua ad arretrare, a diminuire la propria presenza sia ospedaliera che territoriale, con una costante carenza di medici che diventerà malattia grave ed acuta nei prossimi dieci anni. Si fa fatica a mantenere minimamente efficiente la spedalità piacentina attuale, sia del capoluogo che degli altri presidi, e si vuole un ospedale nuovo?

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a “Pertite: ospedale o parco? Per Giorgio Lambri meglio respirare e per Marzio Sisti l’ospedale c’è già!”

  1. L’UOVO DI COLOMBO È ARRIVATO A PIACENZA.
    Nel 2009 e per i due anni seguenti a Piacenza vi fu un dibattito acceso sul destino del Polo di Mantenimento pesante Nord, da tutti chiamato col nome originale: l’Arsenale. Il tema era lo spostamento dell’impianto di tipo industriale che attualmente da lavoro a circa 700 piacentini, l’amministrazione comunale dell’epoca prospettava con forza un trasferimento nella zona di Le Mose, pena la progressiva diminuzione delle attività del Polo con conseguente perdita dei posti di lavoro. Il costo preventivato per l’operazione di trasferimento era di circa 200 milioni di euro. Ora la questione, non si sa perché, è accantonata; i temi all’ordine del giorno sono lo spostamento, o meglio, la costruzione di un nuovo ospedale a Piacenza, proposta salita agli onori del dibattito con la dichiarazione dell’amministrazione regionale della disponibilità a finanziare tale costruzione con 230 milioni di euro e l’insediamento di una nuova area dedicata alla logistica nella zona ovest della città nei pressi della frazione di Roncaglia.
    Accesissimo è il dibattito in questa campagna elettorale dove tutti i candidati a sindaco hanno assunto le posizioni più diverse in merito. Il sottoscritto, memore della vecchia questione dello spostamento dell’Arsenale, pensa che si potrebbe cogliere l’occasione di prendere i classici due piccioni con una fava: con meno di 200 milioni di euro si può spostare il Polo di Mantenimento Pesante Nord sull’area dove si vuole insediare la nuova logistica, nella mappa che allego alla presente proposta indicativamente si rappresenta lo spostamento sic et simpliciter dell’area attuale dell’ex-Arsenale di V.le Malta sopra l’area che si vuole destinare alla logistica.
    Con una sola mossa si risolverebbero due problemi : il potenziamento con il rilancio delle attività dell’Arsenale in un’area servita perfettamente dalle infrastrutture viabilistiche e ferroviarie e la disponibilità di tutta l’area di V.le Malta a servizio dell’Ospedale: Parcheggi, padiglioni nuovi per i dipartimenti sanitari, migliore accessibilità in pieno centro città senza disagi per gli anziani e portatori di handicap.
    Un’operazione fattibile in tempi brevi, vista la disponibilità finanziaria dichiarata dalle amministrazioni locali per la costruzione di un inutile ospedale, caldamente sostenuta dall’amministrazione comunale nel periodo 2009/2011 che promosse incontri con il Ministero della Difesa e il Demanio per trovare un accordo soddisfacente.

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