Per governare bene bisogna saperlo fare e serve competenza, non bastano i Vaffa

Virginia Raggi, esponente M5S, Sindaca di Roma

Per governare e governare bene, per meritare fiducia non basta essere onesti, dichiararsi alternativi, magari usare il dileggio e peggio ancora l’insulto come troppo spesso avviene nei social network anche da parte di autorevoli esponenti politici.

Occorre competenza o quantomeno l’umiltà di apprendere. Chi fin dal primo giorno d’insediamento sale in cattedra, annuncia proclami, cambiamenti epocali, rischia di impattare in una realtà completamente diversa, quella che per cambiare occorre sempre conoscenza e professionalità.

Virginia Raggi, Sindaca di Roma per conto di M5S è un alto esempio di quanto sopra. Ricordate? Nominò all’indomani dell’elezione Salvatore Romeo a capo della segreteria politica e Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale, alla direzione Turismo del Campidoglio. Per queste due nomine sono in corso indagini con l’ipotesi di abuso d’ufficio e falso e, a breve, il magistrato si pronuncerà in merito al rinvio a giudizio o all’archiviazione.

Insomma, nessuna contestazione in merito a mani nella marmellata o a corruzione. Semplicemente incompetenza in merito a procedure come dire che nessuno è santo e men che meno nato imparato, nemmeno i seguaci di Beppe Grillo: per governare non basta organizzare dei Vaffa. Occorre competenza.

In ogni caso, anche in caso di rinvio a giudizio, ha dichiarato la Sindaca, nessun passo indietro, nessuna sospensione, niente dimissioni della Virginia che, giustamente, afferma il diritto alla difesa per dimostrare la propria buona fede.

Non mi risulta che questo sia stato lo stesso criterio applicato da Di Maio, dai Casaleggio, da Grillo quando ad essere rinviati a giudizio siano stati esponenti di altri partiti e non è certo questo il modo per ottenere credibilità.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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