Durante la Seconda guerra mondiale, in alcuni campi di concentramento nazisti, venne effettuata sperimentazione umana usando come cavie i deportati. Tali esperimenti sono stati ritenuti crudeli, al pari di quelli operati nello stesso periodo dall’Unità 731 dell’esercito giapponese, e per questo medici e amministratori coinvolti furono condannati per crimini contro l’umanità in alcuni Processi secondari di Norimberga. I fini dichiarati erano in molti casi quello di verificare la resistenza umana in condizioni estreme o di sperimentare dei vaccini, ma in alcuni casi i fini non sono riconducibili ad altro che alla perversione del personale medico. Particolarmente raccappriccianti le ricerche condotte sui gemelli monozigotici. Gli esperimenti erano condotti da Josef Mengele, ad Auschwitz e Birkenau. Le ricerche partivano da misurazioni meticolose e assolutamente precise di comparazione fra i gemelli (che erano di ogni nazionalità, ma soprattutto ungheresi, senza distinzione di sesso, età o altro dato genetico se non l’essere gemelli). Dopo aver misurato e indagato ogni singolo centimetro del corpo dei gemelli, appurate le eventuali differenze fra fratelli, i soggetti venivano addormentati con un’iniezione di Evipan sul braccio e poi uccisi con un’iniezione di cloroformio fatta personalmente da Mengele direttamente nel cuore. I corpi venivano a questo punto sezionati e studiati dall’interno. Pare che il 15% dei gemelli esaminati sia stato ucciso in questo modo o durante qualche operazione chirurgica. Nella foto: il MURO DELLA MORTE tra il blocco 10 (dove venivano condotte le sperimentazioni) e il blocco 11 (dove erano le celle, la cella 18 dove si moriva di fame, la cella 20 dove si moriva per soffocamento, la cella 22 dove si moriva murati vivi). Siamo nel campo di concentramento di Auschwitz, il muro è stato ricostruito per ricordare quanti proprio lì furono fucilati.