Non lo voto ma lo scelgo: Stefano Torre, quello del Vulcano a Milano. Provocazione o stimolo per la politica seria?

No, mi spiace ma non voterò mai per la lista “Torre 4 Presidente” (o comunque si chiamerà): continuo a considerare, nonostante tutto, nonostante tutti gli errori e le degenerazioni, la politica un fatto importante, l’unico strumento per gestire l’organizzazione della nostra cosa pubblica e, di conseguenza della stessa nostra vita. Insomma, una cosa seria. Fermo restando che l’impegno di Stefano è importante, più che una provocazione uno stimolo per la politica, quella appunto seria, un invito a cambiare. Nei limiti del possibile perché ricordiamo che le degenerazioni della politica non sono legate alla crisi delle ideologie o addirittura, come qualcuno sostiene (ad esempio i signori della finanza, dell’economia, della stampa veicolante, ecc.), alle ideologie stesse: sono gli uomini a fare la politica e gli uomini, si sa, sono fallibili, vulnerabili, ‘errabili’, promettenti sogni, illusioni, false verità, in una parola menzogneri. E allora meglio pensare al Vulcano nel centro di Milano, alla promessa della cacciata della Morte dal nostro territorio, alla realizzazione di un ponte che unisca Palermo e Cagliari per cui, rispetto alle promesse mirabolanti ma inevitabilmente irrealizzabili di certa politica presunta vera, di Stefano dico: Non lo voto, ma scelgo Torre Presidente!

Ecco comunque il discorso del video messaggio di Torre:

L’Italia è il paese che amo, qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato da mio padre e dalla vita il mio mestiere di imprenditore.

Qui ho appreso la mia passione per la libertà.

Ho scelto di scendere in campo, e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un paese illiberale governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo ad un passato politicamente ed economicamente fallimentare per questo ho deciso di mettere a disposizione degli italiani le mie competenze i miei amici e il mio programma visionario e lungimirante.

Al primo punto del quale ho inserito la realizzazione di un vulcano a Milano con l’obbiettivo di rendere la metropoli lombarda molto più simile a Napoli.

Al secondo punto del mio visionario e lungimirante programma vi è la realizzazione di un ponte tra Cagliari e Palermo per unire tra loro le due maggiori isole italiane. Non già un ponte sullo stretto di Messina in una zona sismica e ad alto rischio soprattutto, inutile ma un ponte tra Cagliari e Palermo che si renderà assolutamente indispensabile nel prossimo futuro per garantire sviluppo nelle due isole italiane. Intendo poi demolire il Colosseo perché non ha i bagni a norma e ha un impianto elettrico che è decisamente vetusto e poco conveniente da rinnovare e ristrutturare.

Inoltre intendo introdurre anche a livello nazionale l’abolizione della morte. Emanerò un decreto con il quale la Morte verrà bandita dal territorio nazionale. E in questo modo, gli italiani potranno vivere a lungo come Matusalemme e anche di più. Ma per renderli felici fino alla fine dei propri giorni, io ho pensato di distribuire gratuitamente il Viagra a chiunque abbia compiuto i 55 anni. In questo modo gli standard di felicità della vita degli italiani saranno garantiti anche in età avanzata.

Intendo poi cambiare il nome di Bergamo in Atalanta perché non se ne può più di questa confusione tra il Bergamo e l’Atalanta che manda in TILT sinapsi e meccanismi mentali sia di giornalisti sportivi che di tanti miei colleghi politici.

Altra cosa che io intendo fare è proseguire nell’alveo già tracciato dai miei predecessori di concedere bonus economici ai 18enni, ma io che sono più lungimirante di loro non darò del denaro a pioggia ma qualcosa di molto specifico, e allora ho deciso di dare come bonus a tutte le 18enni le tette grosse, perché voglio che l’Italia un poco per volta diventi un paese pieno di donne dal seno prosperoso. E qua per non scontentare chi non è di sesso femminile ho intenzione di garantire gratuitamente il cambio di sesso con la possibilità di farlo anche molte volte. E temporaneamente. Intendo poi costruire un vinodotto a livello nazionale una grandiosa opera che porterà direttamente nelle case il vino dal rubinetto. Vino bianco, vino rosso e vino santo. Ovvero vino proveniente da diverse zone d’Italia in modo da garantire la copertura a tutte le caratteristiche enologiche territoriali del nostro paese.

Ad ultimo mi duole e mi preme ricordarvi che Cruciani, Giuseppe, di Radio 24 della Zanzara, è un laido mentitore, perché non mi ha mai pagato la cena che mi aveva promesso.

Dio benedica l’Italia, Dio vi benedica! Non votate, ma SCEGLIETE TORRE PRESIDENTE!

Per ulteriori notizie su Stefano Torre, collegati al suo sito: clicca qui

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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