“Le sette biciclette di César”, romanzo di Sebastiano Gatto, Amos Edizioni

Quando, tra i tanti in attesa di lettura, ritrovi in casa misteriosamente un piccolo romanzo del quale non ricordi di quando e se tu possa aver acquistato. Forse un regalo? Magari, vien da pensare, in occasione di qualche concorso letterario, di qualche cerimonia o spettacolo dove spesso succede che appunto copie di romanzi (e soprattutto di raccolte poetiche) vengano distribuiti in omaggio a fini di promozione. Così, con il libro tra le mani, indaghi. Sull’autore e t’incuriosisci per la giovane età dell’autore, Sebastiano Gatto. Nato a Mestre nel 1975, alcune raccolte poetiche, diverse traduzioni di autori stranieri, nell’aprile 2012, non ancora quarantenne, si cimenta con questo racconto che viene poi ristampato nel 2015. La storia di un quarantenne che incontra per caso una ragazza, di 17 anni più giovane che, da subito, gli entra nell’anima, se ne sente attratto e cerca quel che sa benissimo impossibile, un secondo incontro, il numero di cellulare, l’invito ad un pomeriggio al bar a consumare insieme lei una bibita, lui un alcolico. Una vita, la sua, di superficialità, di rapporti iniziati nella fase dell’innamoramento e abbandonati ogni qualvolta è poi necessario passare alla fase di un progetto da proiettare sul futuro. Ancora vestito con gli abiti dei tempi dei circoli sociali, ancora frequentatore dei concerti rock, il nostro protagonista, resta colpito dalla carezza che lei gli regala, una carezza che non ha nulla di erotico, esprime voglia di protezione. Lo spinge a trovare il coraggio di invitarla a casa per una cena insieme. Incredibilmente lei accetta ma, quando supera la porta, ha gli occhi di chi ha pianto fino ad un attimo prima. Un racconto che sembra scorrere linearmente, con il sospetto di osservare la vita e la testimonianza di un uomo ancora giovane dei giorni nostri che invece Sebastiano Gatto potremmo dire improvvisamente, a sorpresa, alza di tono e ci lascia esterefatti con un monito di fondo: la vita ha bisogno di profondità, di un progetto capace di andare oltre all’estemporaneo e, in assenza, può succedere di incontrare qualcuna che non ci lascia scampo. Insomma, lettura e incontro occasionale con lo scrittore e poeta Sebastiano Gatto. Occasionale ma decisamente interessante.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.