Non sono arrivate le rassicurazioni che i sindacati chiedevano sull’aumento automatico dell’età pensionabile (legato all’aspettativa di vita) nell’incontro del 27 tra Cgil, Cisl e Uil e il governo sul nodo previdenza. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha ribadito infatti che “nel merito” si potrà discutere “dopo che l’Istat avrà dato gli elementi di valutazione“, ovvero in autunno, tra settembre e ottobre.
Per i sindacati (e per noi miseri umani, ndr) però è inaccettabile l’innalzamento dell’età a 67 anni nel 2019, con uno scatto di ben 5 mesi, e per questo continuano a chiedere che l’automatismo venga bloccato. “È importante che ci sia la possibilità di discutere dell’adeguamento, ma le cose sentite dal governo non ci sono sembrate rassicuranti – ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil –, eppure è chiaro che l’automatismo determinerebbe aumenti insopportabili dell’età“.
Bene ma forse il dialogo non basta e occorre un cambio di passo, far sentire da che parte sta il BelPaese. Quindi: se contina così, sciopero sì, senza se e senza ma. Le parole scivolano via nel vento, il tempo passa e il governo non cambia nulla. DrakulMonti e JenaFornero colpiscono ancora.