L’8 maggio 1945 viene ricordato (nel Regno Unito, in Germania Orientale, in Francia, in Slovacchia, nella Repubblica Ceca) come la giornata della vittoria in Europa degli alleati contro i nazifascisti. Fu il giorno in cui gli alleati accettarono formalmente la resa incondizionata delle forze armate della Germania nazista, decretando la fine di Adolf Hitler e del Terzo Reich. Il 30 aprile Hitler si era tolto la vita durante la battaglia di Berlino, così la resa fu autorizzata dal presidente tedesco l’ammiraglio Karl Dönitz a capo di una amministrazione passata alla storia come il governo di Flensburg. L’atto di capitolazione militare è stato firmato il 7 maggio a Reims, in Francia, e l’8 maggio a Berlino, Germania.
Nel nostro BelPaese in realtà siamo abituati a festeggiare il 25 aprile, quando i combattenti partigiani liberarono Milano e Torino mentre le truppe alleate ancora arrancavano all’inizio della via Emilia dalla parte del mare per cui questa manifestazione, giunta alla quarta edizione, ci coglie di sorpresa.
Ma quando c’accorgiamo che il messaggio è quello che più ci piace (“Mettete dei fiori nei vostri cannoni“) , non possiamo che applaudire questi collezionisti invitati, tra gli altri, dall’Associazione Terre Piacentine di Castell’Arquato per una manifestazione ammirata a Carpaneto (sabato) e a Piacenza domenica, ieri.
Ferma restando la gioia di vedere i camion transitare senza soldati infreddoliti stipati sul cassone con il fucile o il mitra stretto tra le mani e la fronte imperlata dal sudore in attesa di conoscere quale sarebbe stato il loro destino, inevitabile il brivido per quel signore ormai anziano che, avvicinandosi con la sua bicicletta, ha ricordato di quando gli alleati con i loro mezzi, carrarmati compresi, sono davvero entrati nella piazza, festeggiati da migliaia di piacentini finalmente liberi dall’occupazione tedesca e dai loro asserviti fascisti della Repubblica Sociale.