Italiani: sporchi, puzzolenti, brutti, ignoranti, tardi di comprendonio, stupratori, accoltellatori e assassini

L’articolo proposto riproduce in parte scritti di Luciano Rimini e di Francesco Di Silvestre

Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali…
…….Si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.

1891: linciaggio di italiani a New Orleans

Quel­lo che ave­te ap­pe­na let­to non è uno dei so­li­ti pro­cla­mi di Sal­vi­ni, né un ar­ti­co­lo di “Li­be­ro”, “Il Gior­na­le” o di qual­che sito di estre­ma de­stra.

Sono i pas­si più si­gni­fi­ca­ti­vi del­la re­la­zio­ne del­l’I­spet­to­ra­to per l’im­mi­gra­zio­ne del Con­gres­so ame­ri­ca­no su­gli im­mi­gra­ti ita­lia­ni ne­gli Sta­ti Uni­ti, scrit­ta nel­l’ot­to­bre 1912. In que­gli anni, tra l’al­tro, il New York Ti­mes pub­bli­ca­va di fre­quen­te ar­ti­co­li di que­sto te­no­re e, ad­di­rit­tu­ra, an­che mol­to più duri su­gli im­mi­gra­ti ita­lia­ni. “L’i­ta­lia­no di re­go­la è un gran­de cri­mi­na­le. L’I­ta­lia è pri­ma in Eu­ro­pa con i suoi cri­mi­ni vio­len­ti. Il cri­mi­na­le ita­lia­no è una per­so­na tesa, ec­ci­ta­bi­le, è di tem­pe­ra­men­to agi­ta­to quan­do è so­brio e ubria­co fu­rio­so dopo un paio di bic­chie­ri. Quan­do è ubria­co ar­ri­va lo sti­let­to. Di re­go­la i cri­mi­na­li ita­lia­ni non sono solo la­dri e ra­pi­na­to­ri ma ac­col­tel­la­to­ri e as­sas­si­ni. Que­sti sono co­lo­ro che il no­stro go­ver­no ci ha por­ta­to in casa” scri­ve­va il New York Ti­mes il 14 mag­gio 1909.

Controlli medici su emigrati italiani alla stazione di Briga nel 1956

Cose non mol­to dif­fe­ren­ti su­gli im­mi­gra­ti ita­lia­ni si scri­ve­va­no e si so­ste­ne­va­no an­che in Sviz­ze­ra, Ger­ma­nia, Fran­cia, Bel­gio. “Noi pro­te­stia­mo con­tro l’in­gres­so nel no­stro Pae­se di per­so­ne i cui co­stu­mi e sti­li di vita ab­bas­sa­no il no­stro stan­dard di vita e il cui ca­rat­te­re, che ap­par­tie­ne a un or­di­ne di in­tel­li­gen­za in­fe­rio­re, ren­de im­pos­si­bi­le con­ser­va­re gli idea­li più alti del­la mo­ra­li­tà e del­la ci­vil­tà bel­ga” scri­ve­va “Cro­ni­que pu­bliée dan Bel­gi­que” nel gen­na­io del 1956.

Un qua­dro mol­to in­te­res­san­te e as­so­lu­ta­men­te fe­de­le alla real­tà su come ve­ni­va­no con­si­de­ra­ti e trat­ta­ti gli im­mi­gra­ti ita­lia­ni in Bel­gio emer­ge dal film “Ma­ri­na”, la sto­ria del can­tan­te ita­lia­no Roc­co Gra­na­ta emi­gra­to in Bel­gio da bam­bi­no in­sie­me alla fa­mi­glia e au­to­re del­la can­zo­na “Ma­ri­na” di­ve­nu­ta poi un suc­ces­so mon­dia­le. Il film (gi­ra­to nel 2013) de­scri­ve alla per­fe­zio­ne i so­pru­si e le di­scri­mi­na­zio­ni che era­no co­stret­ti a su­bi­re gli im­mi­gra­ti ita­lia­ni, a cui ad­di­rit­tu­ra era vie­ta­to l’in­gres­so in al­cu­ni lo­ca­li e che ve­ni­va­no in­col­pa­ti per pri­mi, pur se sen­za al­cun fon­da­men­to, in oc­ca­sio­ne di qual­sia­si cri­mi­ne.

E’ fa­ci­le ed è co­mo­do di­men­ti­car­lo ma la sto­ria, per chi la vuo­le co­no­sce­re, rac­con­ta come per de­cen­ni gli im­mi­gra­ti era­va­mo noi ita­lia­ni, vit­ti­me de­gli stes­si pre­giu­di­zi, del­le stes­se in­vet­ti­ve che ora ri­vol­gia­mo a chi vie­ne nel no­stro pae­se. In tan­ti lo han­no di­men­ti­ca­to (o for­se pre­fe­ri­sco­no igno­rar­lo), così come ab­bia­mo di­men­ti­ca­to che al­l’e­po­ca an­che noi sia­mo sta­ti col­pi­ti e sia­mo sta­ti vit­ti­me di tra­ge­die in mare, con al­cu­ne dram­ma­ti­che scia­gu­re del­le im­bar­ca­zio­ni che, come ve­ni­va chia­ma­to il ca­ri­co di emi­gran­ti al­lo­ra, tra­spor­ta­va­no la “ton­nel­la­ta uma­na”.

Ben 576 ita­lia­ni mor­ti nel nau­fra­gio da­van­ti al por­to di Gi­bil­ter­ra, 549 ita­lia­ni mor­ti nel­la tra­ge­dia del “Bour­go­gne” al lar­go del­la Nuo­va Sco­zia, 550 emi­gra­ti ita­lia­ni mor­ti nel nau­fra­gio del “Si­rio” in Spa­gna, 314 ita­lia­ni mor­ti (ma se­con­do i bra­si­lia­ni le vit­ti­me fu­ro­no più di 600) nel nau­fra­gio del­la “Prin­ci­pes­sa Ma­fal­da” al lar­go del Bra­si­le…

Una vignetta razzista anti-italiani del 1888

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a “Italiani: sporchi, puzzolenti, brutti, ignoranti, tardi di comprendonio, stupratori, accoltellatori e assassini”

  1. Articolo bellissimo. Va ricordato che la nostra immigrazione in USA non gravava sullo stato sociale americano perchè non esisteva uno stato sociale.
    Agli immigrati che arrivano clandestinamete oggi in italia vengono dati i diritti a cure mediche e scuole pubbliche per i minori pagati con i soldi delle tasse cioè da noi .
    Differenza che nessuno racconta . Gli USA poi chiusero le frontiere a questo tipo di immigrazione incontrollata fino al 1965. Anche di questo nessuno ne parla .

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