Incontro con le Nuvole Parlanti: Edoardo Arzani intervista Elia Bonetti a Castell’Arquato domenica 3 dicembre

L’articolo di Valentina Paderni pubblicato nell’edizione di venerdì 24 novembre del quotidiano Libertà

Ultimo appuntamento del ciclo d’incontri organizzato a Castell’Arquato (Sala Cea con accesso dalla piazza monumentale) su iniziativa dell’Associazione Culturale Terre Piacentine: domenica 3 dicembre, dopo la presentazione del “Soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo” con racconti e testimonianze sul tema nucleare, dopo la presentazione della “Storia della Brigata Piacenza” che combattè sull’Isonzo prima e sul Piave poi, dopo la rappresentazione di “1915, 1916, 1917, 1918 … e venne Novembre ma non bastò”, dopo la presentazione delle poesie dialettali del lugagnanese Agostino Vincini detto Rimond raccolte nel libro “Quand nassa un pueta” e dei sassi degli animali dipinti dello zoo a disposizione di bambini e turisti a Confiente, ecco il turno dell’incontro con le avventure raccontate attraverso le Nuvole Parlanti, ovvero il fantasioso mondo dell’arte (e della letteratura) espressa attraverso le pagine dei fumetti.

Elia Bonetti, in un autoritratto di qualche anno fa

Sarà Edoardo Arzani (a sua volta illustratore, colorista per Bonelli, autore di Freccia) ad introdurre ed intervistare quello che già merita l’appellativo di ‘mostro sacro’ italiano per quanto all’illustrazione e ai fumetti realizzati: Elia Bonetti, 34 anni, nato a Parma ma residente proprio a Castell’Arquato, capace di proporsi disegnando storie dello ‘storico’ Diabolik, degli americani Uomo Ragno, Capitan America, Batman.

Sarà Edoardo Arzani (qui nell’ironico autoritratto) ad introdurre ed intervistare Elia Bonetti

Iniziamo a conoscerlo, Elia, che peraltro è noto come artista dell’acquerello: “Ho sempre disegnato fin da bambino. Non ricordo bene il motivo, ma credo che sia per una questione di vanità, quando da piccolo ti dicono che sei bravo a fare una cosa (e io non è che fossi bravo in tante cose) ti senti apprezzato e ne fai sempre di più. Poi un giorno ricordo di aver letto uno dei Tex di mio padre e in quel momento ho capito che da grande volevo fare il fumettista. Dopo essere diventato fumettista, ho cominciato a dipingere, in un primo momento solo per affinare la tecnica ed aprirmi nuove possibilità nel fumetto, poi mentre dipingevo ho scoperto invece di divertirmi molto ed ho ritrovato un lato di me, che per colpa del lavoro probabilmente, avevo un po’ abbandonato“.

Il Batman di Elia Bonetti

La notte dei morti viventi”,due volumi pubblicati da Star Comics o “Dogma” e “Le nebbie di Caporetto” sono altri fumetti realizzati con Cosmo: in altre parole un artista poliedrico che domenica 3, a Castell’Arquato, oltre a parlarci di un mondo nel quale è difficilissimo entrare considerato che l’offerta (di disegnatori) è tanta mentre la domanda è sempre più ridotta, Elia mostrerà i vari passaggi che portano alla versione definitiva di una copertina: “sarà una specie di work in progress, di lavoro in progressione, dalle bozze, al disegno, al colore“.

Un’immagine da “La notte dei morti viventi”, fumetto di Elia Bonetti

Insomma un’occasione per chiunque voglia avvicinarsi al magico mondo delle Nuvole Parlanti per conoscere l’esperienza di un autore che a buon titolo può già definirsi un maestro del settore, magari raccogliendo qualche buon consiglio per avvicinarsi ad un mondo estremamente selettivo nel quale non bastano conoscenze e neppure passione: occorrono capacità, basi tecniche e merito: in questo campo raccomandazioni e curriculum possono ancora essere qualità secondarie. Serve invece, ci dice Elia, “un buon portfolio fatto bene, con buoni lavori da proporre“.

La copertina realizzata da Elia per la pubblicazione la collana ‘Un eroe una battaglia’ dell’editoriale Cosmo: domenica 3 dicembre nella Sala Cea gli interessati potranno ammirare disegni e vedere i passaggi per arrivare ad una copertina da pubblicare: dalle bozze, al disegno, al colore.

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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