“Ieri, a Cerignale, 725 m s.l.m., l’amica neve”, immagini e ricordi da fb di Massimo Castelli, Sindaco

Cerignale, foto di Massimo Castelli (Sindaco)

Ieri ero nel mio paesello sotto un fitta nevicata, nelle viuzze interne solo silenzio e coltre bianca che ricopre tutto. E li in quel momento sono sprofondato nel tempo della mia infanzia, di quando ho iniziato la prima elementare, 1 ottobre 1968. Ai primi freddi il mio papà dopo aver aperto il bar dava un ciocco di legna a me e mio fratello per far fuoco a scuola. Arrivati in aula i ragazzi di 5^ elementare accedevano il fuoco e tutti gli altri, sotto le indicazioni della mitica maestra Molinelli facevano ginnastica, ottima per la salute e per riscaldarsi prima che la stufa facesse caldo.

Cerignale, appennino piacentino, 725 m s.l.m., foto di Massimo Castelli, Sindaco

Alla prima neve era una festa, tutti a giocare sotto la neve. Non esistevano pile né super abbigliamenti termici ma solo il maglione di lana, pantaloni di velluto e calze e guanti fatti dalla nonne. Dopo poco tempo eravamo fradici ma felici e allora la neve veniva per davvero. Finite le elementari giù a Ottone per frequentare le medie. Tutti in piazza alle 7 magari con – 10° ad ad aspettare il Ford transit dei mitici fratelli Rettagliata Nandino e Riccardo che con ogni tempo puntuali arrivavano a prenderci. In tre anni di medie un solo.giorno, causa una nevicata nella notte da un metro il pulmino non apparve nella ditratta di “bocca ingordia”. Fu una festa niente scuola e giochi nella neve.

Cerignale, foto di Massimo Castelli (Sindaco)

In casa i vecchi ci dicevano sotto la neve il pane. Riconoscevano a quella coltre bianca che causa disagi e freddo un compito fondamentale un amica del contadino. Di ritorno da ottone con la neve sulla strada il Ford transit alla curva del “ Girello” si piantava e allora? E allora tutti giù e i più grandi a spingere il mezzo, come la cosa più naturale del mondo.

Cerignale, foto di Massimo Castelli (Sindaco)

Di ritorno da questi pensieri sprofondati nella mia infanzia.. vada nel negozio della Bruna.. acquisto Libertà (quotidiano di Piacenza, ndr). Sembra un bollettino di guerra, scuole chiuse strade chiuse. Per 20 cm di neve. La riflessione è questa: come siamo riusciti a trasformare un elemento naturale della montagna come la neve in una calamità naturale? Per la gente della montagna la neve era considerata un’amica fredda ma indispensabile per avere acqua e buoni raccolti. Per i bimbi era una festa e nessuno si sognava di chiudere la scuola per neve. Si andava si montavano le catene e i 20 gradi a scuola a Cerignale si raggiungevano a mezzogiorno quando era ora di andare a casa. Il dovere e la responsabilità era il primo insegnamento partendo dal fatto che tutto non è dovuto e la neve non fermava nessuno. Dopo aver scritto tutto ciò mi sento vecchio figlio di un altro mondo, figlio del 900 e non del 2000. Sì, ho nostalgia della mia infanzia del mio paese vivo e della neve considerata pane dai grandi e gioco per i bambini.

Cerignale, foto di Massimo Castelli (Sindaco)

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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