Gradevolissima sorpresa a Mamiano di Traversetolo, visitando la mostra “Pasini e l’Oriente (luci e colori di terre lontane)”: la prima sala propone una serie di litografie che rappresentano castelli del piacentino, del parmense, della lunigiana.
All’età di due anni l’artista, nato a Busseto, perse il padre Giuseppe, e la madre Adelaide Crotti Balestra lo portò a Parma, nella casa dello zio Antonio Pasini, pittore e collaboratore di Giovanni Bodoni. A 17 anni si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Parma, scegliendo la sezione paesaggio. Fu poi indirizzato alla litografia dal direttore dell’accademia, l’incisore Paolo Toschi. Tra i suoi primi lavori una serie di trenta litografie sui castelli del ducato di Parma e Piacenza (1850-51) che appunto possiamo ammirare fino al 1° luglio alla mostra dedicata al pittore proposta nella villa Magnani.
Alberto prese parte alla prima guerra d’indipendenza come milite della colonna di Modena e questo lo costrinse a rifugiarsi nel 1851 a Parigi, dove fu indirizzato dal Toschi allo studio di Henriquel Dupont, che lo presentò al celebre acquarellista e incisore Eugène Cicéri. Nel 1854 passò nello studio di Théodore Chassériau, che valorizzò in lui la propensione per la pittura ad olio e lo iniziò all’orientalismo. Ma, di questo, parleremo in un post a seguire limitandoci per ora ai castelli e in particolare a quelli piacentini.