Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nasce a Kiev da padre ucraino e madre italiana, tuttavia ha vissuto in Italia dove ha scritto un numero immenso di racconti e romanzi, meritando tra l’altro il titolo di maestro del noir anche se, in realtà, si è cimentato un pò in tutti i generi, dall’avventura ai sentimenti, dalla scienza ai polizieschi e ai psicologici. I sei giorni di preavviso sono quelli contenuti in un anonimo biglietto che via posta ordinaria arriva a casa di Philip Vaton, attore celebre, narcisista, pieno di sè, ma ormai sul viale del tramonto. Sono appunto i giorni che, come annuncia il biglietto, gli restano di vita perchè alla mattina del sesto la falce della morte inesorabilmente calerà sulla sua testa. In auto, precisa l’ignoto latore della minaccia. Appunto, semplice minaccia, macabro scherzo di chissà chi? Sta di fatto che l’attore, impaurito, si barrica in casa, anzi, in salotto e, agitatissimo, non riesce più a dormire, urla, si dispera. La Direzione generale di Polizia, tempestata di telefonate da Vaton e dai suoi parenti, decide di mandargli due poliziotti che stazionano in salotto con lui e soprattutto di coinvolgere, per scoprire il mittente, Arthur Jelling, archivista della polizia ma che già in passato aveva dimostrato buone doti investigative. Il libro, scritto e pubblicato nel 1940, è il primo giallo di Scerbanenco. Si sviluppa con armonia e grande capacità di coinvolgimento, tra impresari defraudati, gelosie di moglie, attrici che furono amanti e scrittrici alle quali Philip aveva dichiarato eterno amore senza rivelare d’essere sposato. Colpi di scena, indagini lungo percorsi seguendo indizi che non portano a nulla e comunque sbagliati, colpevoli che tali non si rivelano e, alla fine, l’immancabile sorpresa finale all’arrivo del sesto, maledetto giorno, quando nella notte Philip Vaton esce dal salone per andare in bagno e, dopo pochi minuti, i poliziotti sentono il rombo del motore di un’auto che s’accende e velocemente esce dal garage, percorre il viale che conduce all’uscita dal parco della villa e sparisce nelle vie buie di Boston.