Emozioni bobbiesi a margine de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”

La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo” con Adele Mazzari, già Preside del Comprensorio scolastico di Bobbio, l’autore Claudio Arzani, Carmela Caserta Presidente dell’Associazione ‘le rondini di Chernobyl’

Alcune emozionate riflessioni a margine della presentazione di “Il soffio del vento” (lo si vede nella foto, sul leggio) avvenuta a Bobbio il 29 luglio nell’ambito della settimana della letteratura promossa da Pontegobbo edizioni e dalla Municipalità nel contesto suggestivo del Monastero di San Colombano in piazza Santa Fara.

La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: la testimonianza di Agostino Zanetti del viaggio a Chernobyl nel 2008

Da un lato i legami personali con la Val Trebbia, a partire dai lontanissimi ricordi di escursioni in divisa scout alla Pietra Parcellara, passando attraverso gli incontri a Rivergaro con Giuliana che risiedeva in zona, agli anni passati in campeggio con Dalila e i bambini a Marsaglia prima e a Ponte Barberino poi, aggiungendo alcuni anni di lavoro presso l’ospedale bobbiese, arrivando alla scelta di Fabrizio, diventato adulto, di unirsi in matrimonio con Elettra nel Municipio di Bobbio.

La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: Edoardo Arzani, autore della copertina e di illustrazioni nel libro, fotografo incaricato della serata

Ma aggiungerei i legami letterari: la partecipazione nel lontano settembre 2004 al corso di poesia organizzato da Antonio Bellocchio (fratello del regista Marco). Ricordo che, mentre gli oratori fornivano informazioni, raccomandazioni e indicazioni metodologiche, scrivevo “Sigfrido assurge al Paradiso”, poesia sull’inutilità della morte in guerra con la quale, due mesi dopo, avrei vinto un concorso nazionale a Napoli Secondigliano. Quando l’organizzazione mandò il libro con le poesie partecipanti organizzai una presentazione alla Libreria Fahrenheit di piazza Duomo a Piacenza con recitazione della poesia. Nella primavera dell’anno dopo, realizzato un piccolo pamphlet con diverse liriche presentazione delle stesse con il patrocinio del Comune, la presenza del Sindaco Roberto Pasquali e la lettura di “Sigfrido” da parte di Gianni (Gabrieli) Schicchi, attore ‘feticcio’ di Marco Bellocchio. Con lo stesso pamphlet nei mesi estivi mi sarei presentato nella Biblioteca di Castel San Giovanni e infine finalmente, a settembre 2005, vide la luce la mia prima raccolta poetica “E’ severamente proibito servirsi della toilette durante la fermata in stazione” (edizioni Vicolo del Pavone) che portai in omaggio ad Alberto Bellocchio e a Vivian Lamarque alla seconda (e ultima) edizione del corso di poesia a Bobbio.

La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: Claudio Arzani, l’autore

Insomma: Bobbio maramaldo nel farmi muovere i miei primi passi che formalizzavano il mio impegno nei campi della prosa e dei versi. Anzi, per la precisione dei ‘racconti in versi’ in base allo stile alla Bellocchio e ancora alla Bertolucci padre: così, nel 2009, sarebbe nato “Vietato attraversare i binari servirsi del sottopassaggio” (ancora edizioni Vicolo del Pavone) appunto con sottotitolo ‘Racconti in versi e in prosa’. Anche in questo caso diversi i riferimenti alla Val Trebbia con appunto racconti legati a Travo, alla Pietra Perduca, al Monte Capra, a Bobbio, a Perino, ai monti della Val Boreca.

La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: l’intervento di Adele Mazzari

 

Sono state molte le rap-presentazioni dei miei libri: bisogna citare le antologie ‘Limite acque sicure’ editore Noubs di Chieti (2009), ‘100 Thousand poets for change’ editore Albeggi di Roma (2013), “Piacenza poesia” data alle stampe da Scritture edizioni nel 2014, ‘Scendea fischiando feroce sorella morte editore Scritture (2015). Piacenza, Pontenure, Castel San Giovanni, Gropparello, Mortizza, Carpaneto, Castell’Arquato, Milano, Alessandria, Borgonovo, per un totale di non meno di 40 esibizioni ma in Val Trebbia non più, inviti nessuno.  

La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: l’intervento di Carmela Caserta

Niente di particolare: per organizzare un evento devi avere una ‘sponda’, una conoscenza che ti faccia da ‘testa di ponte’. Un assessore, un Sindaco, un Presidente di associazione che conosci o semplicemente un amico (tuo) che sia nel contempo introdotto presso l’assessore, il Sindaco, il Presidente di associazione. Semplicemente in Val Trebbia (per esempio a Rivergaro, a Travo, nella stessa Bobbio) mi mancavano l’aggancio giusto e la convinzione di poter essere elemento attraente per il pubblico eventuale. Quindi, niente da fare.

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La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: Dalila Ciavattini legge una delle 3 poesie contenute nel libro, ‘la foresta rossa di Chernobyl’

Poi, ecco. Intanto la pubblicazione del libro: la proposta è stata inviata a febbraio a cinque case editrici nella convinzione che alla fine mi sarei rivolto ad una sesta a pagamento. Sono state quattro, le risposte. Tre di ringraziamenti ma di diniego. Una di interesse dichiarato (peraltro senza contributi, da vera casa editrice) e quell’una è casa editrice nata e con sede in Bobbio (anche se ora con una seconda sede a Modena): Pontegobbo edizioni, per l’appunto.

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La presentazione de “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”: il porticato del Monastero di San Colombano dove si è svolta la manifestazione letteraria

Al primo contatto ha fatto seguito il lavoro per arricchire l’opera, gli incontri con persone stupende ognuna delle quale mi ha regalato storie vissute nella Storia, la scelta delle fotografie, i suggerimenti per alcune pagine da inserire (come la rassegna stampa di quel maggio 1986), la stampa del libro e infine l’inserimento nel programma della settimana della letteratura nel padiglione del Monastero di piazza Santa Fara. Praticamente, un tuffo nella Storia, “adottato” dalla Val Trebbia. Lascio a questo punto all’immaginazione di chi legge capire il livello di emozioni vissuto prima, durante e tuttora. Cosa per la quale non posso che ringraziare di cuore e di rendere onore per la correttezza, la professionalità e l’impegno organizzativo le due editrici straordinarie che ho avuto la fortuna di incontrare e di conoscere. Bruna Boccaccia e Daniela Gentili con la loro Pontegobbo edizioni.

La settimana della letteratura edizione 2016 a Bobbio: Daniela Gentili e Bruna Boccaccia rispettivamente a sinistra e a destra del cartellone delle loro Edizioni Pontegobbo

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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