Sorgi, sulla città degli uguali,
splendente sol dell’avvenire.
Risplendi, sole, nella piana contadina,
ove canticchiando nutriva il lavorante
lo spirito, ammirando l’affresco
lasciato dall’uomo di passaggio
e quando, sole, t’appunti allo zenit,
nel fondersi d’arte e canto,
pittore e lavorante, ugualmente,
condividono del giorno i sofferti frutti.
E’ a sinistra che risplende il sole,
è a sinistra che sorge il sole,
è a sinistra il sole che riscalda
la sveglia della città degli uguali.
Da est carri dipinti di morte
di rossi colori son cingolati sull’asfalto
ove la nebbia s’allunga,
la nebbia sinistra spegne l’illusioni.
Splendi, sol dell’avvenire,
splendi illumina ancora di sole
di raggi di speranza inonda
i ponti gementi silenti di Praga.
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. C’era una volta un grande Movimento, 1968-77 . C’era una volta un Re, / un po’ vanesio invero, / che avrebbe fatto parlar di sé / per quell’unione fuor di riga / baci appassionati, baci vietati, / violazione del senso del pudore / giù in strada con compagna Contestazione. / C’era una volta un Re, / Sua Maestà il ’68 / . |
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« La democrazia non è solamente la possibilità ed il diritto di esprimere la propria opinione, ma è anche la garanzia che tale opinione venga presa in considerazione da parte del potere, la possibilità per ciascuno di avere una parte reale nelle decisioni » (Alexander Dubcek, eletto nel gennaio 1968 segretario generale del Partito Comunista Cecoslovacco, propugnatore del nuovo corso, di un “socialismo dal volto umano”, destituito e avviato al confino a seguito dell’invasione da parte delle forze armate sovietiche nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968)
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C’è sempre da imparare nei tuo post che dipingono ieri e oggi con la stessa profondità di conoscenza. Comincio a lasciare qui i miei più cari auguri di un sereno natale.
Un sorriso.
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Mah… strana questa vita, densa di coincidenza a volte significative.
Cercavo notizie sul socialismo utopista e mi ritrovo a leggere gli scritti di un signore che è nato il mio stesso giorno e fa(ceva) il mio stesso mestiere. A volte le stelle non stanno a guardare, qualunque cosa significhi.