Elegia del socialismo utopista (1968: s’allungano le ombre oscure della notte, avvolgono i ponti di Praga)

Sorgi, sulla città degli uguali,
splendente sol dell’avvenire.
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Risplendi, sole, nella piana contadina,
ove canticchiando nutriva il lavorante
lo spirito, ammirando l’affresco
lasciato dall’uomo di passaggio
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e quando, sole, t’appunti allo zenit,
nel fondersi d’arte e canto,
pittore e lavorante, ugualmente,
condividono del giorno i sofferti frutti.
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E’ a sinistra che risplende il sole,
è a sinistra che sorge il sole,
è a sinistra il sole che riscalda

la sveglia della città degli uguali.
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Da est carri dipinti di morte

di rossi colori son cingolati sull’asfalto

ove la nebbia s’allunga,
la nebbia sinistra spegne l’illusioni.
 
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Splendi, sol dell’avvenire,
splendi illumina ancora di sole
di raggi di speranza inonda
i ponti gementi silenti di Praga.

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Il sole dell’avvenire da quella parte

(ma per adesso solo nuvole)

 ealdengland.blogspot.com/

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C’era una volta un grande Movimento, 1968-77

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C’era una volta un Re, / un po’ vanesio invero, /

che avrebbe fatto parlar di sé / per quell’unione fuor di riga / baci appassionati, baci vietati, / violazione del  senso del pudore / giù in strada con compagna Contestazione. /

C’era una volta un Re,Sua Maestà il ’68 /

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1 novembre 1968, destituito e incarcerato Liu Shao-chi

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Ultima vittima della rivoluzione culturale cinese: un comunicato annuncia la destituzione di Liu Shao-chi dal Comitato Centrale del partito, da presidente della Repubblica e da tutti gli altri incarichi che occupava nel PC cinese. Shao-chi, che aveva partecipato alla “lunga marcia”, era presidente dal 1959. In dissenso con Mao-Tzè Tung sulla nuova linea del Partito, viene condannato all’emarginazione politica e rinchiuso in carcere a Kaifang

dove morirà il 12 novembre 1969

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« La democrazia non è solamente la possibilità ed il diritto di esprimere la propria opinione, ma è anche la garanzia che tale opinione venga presa in considerazione da parte del potere, la possibilità per ciascuno di avere una parte reale nelle decisioni »

(Alexander Dubcek, eletto nel gennaio 1968 segretario generale del Partito Comunista Cecoslovacco, propugnatore del nuovo corso, di un “socialismo dal volto umano”, destituito e avviato al confino a seguito dell’invasione da parte delle forze armate sovietiche nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968)

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Elegia del socialismo utopista (1968: s’allungano le ombre oscure della notte, avvolgono i ponti di Praga)”

  1. C’è sempre da imparare nei tuo post che dipingono ieri e oggi con la stessa profondità di conoscenza. Comincio a lasciare qui i miei più cari auguri di un sereno natale.

    Un sorriso.

    ^____^

  2. Mah… strana questa vita, densa di coincidenza a volte significative.

    Cercavo notizie sul socialismo utopista e mi ritrovo a leggere gli scritti di un signore che è nato il mio stesso giorno e fa(ceva) il mio stesso mestiere. A volte le stelle non stanno a guardare, qualunque cosa significhi.

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