È sera,
diciamo la preghiera
che ci insegnò la nonna ottuagenaria:
“Conservaci, Signore,
nel tuo amore,
fa’ che il maligno mai ci spaventi
se si presenta”.
Sia benedetta ognor la nonna mia,
che sola, come una matrona antica,
oppressa da fatica,
teneva la concordia
tra i figli suoi,
e nelle notti buie,
piegava il volto suo rugoso
su noi nipoti
per il riposo.
E sognavamo angeli del cielo
intenti a svolazzar su noi dormienti
e gli incubi del buio
non avevamo già nella nottata.
Ora la nonna è morta a primavera
proprio di sera
quand’ella iniziava la sua veglia
su noi che dentro i letti
ci sentivam protetti.
Dormite, bimbi della nostra età,
forse senza le nonne o il papà,
perché il conforto
stasera ve lo porto
con una ninna nanna antica:
“Conservaci, Signore,
nel tuo amore,
fa’ che il maligno mai ci spaventi
se si presenta”.