Ed ecco, una nuova festa, un altro che ce la fa: Andrea Sartori, dominus del centralino unico aziendale per le strutture sanitarie della provincia, ierlaltro ha salutato amici e colleghe, raccolto armi e bagagli e con un groppo in gola è tornato a casa per sempre, pensionato felice e contento.
Lasciando una postazione vuota, per ora senza sostituzione, con gran sconforto di colleghi e colleghe perchè Andrea aveva il compito di organizzare la presenza nei vari turni. Cosa che faceva prima di tutto con grande onestà, come gli è stato riconosciuto con un quadretto affisso nel locale.
Perché al centralino l’importante è porsi al servizio dei cittadini (e sono 1200 le telefonate che ogni giorno chiedono), cittadini che spesso hanno necessità di essere ascoltati e di essere guidati in quella che per molti è una selva semioscura tanta è la complessità del mondo della salute.
Importante quindi, per il centralinista, porsi al servizio di medici e infermieri e tecnici e ingenieri e amministrativi perchè ognuno di loro, quando si rivolge al centralino, sta affrontando una necessità con ricaduta sui cittadini.
Fondamentale, infine, come compito specifico e diretto di Andrea, organizzare ascoltando e tenendo conto nei limiti del possibile delle particolarità, delle necessità, delle situazioni di bisogno dei colleghi e delle colleghe perchè un lavoratore ‘ascoltato’ inevitabilmente lavora e si dedica al lavoro con quella serenità che gli consente un approccio ottimale con l’utenza.
Ma, giusto per non correre il rischio di scivolare nella retorica celebrativa, due parole ancora ma sulla festa di saluto organizzata dai colleghi con, in prima fila nel ruolo di splendida e geniale animatrice, la bravissima Libera Maria, testimone di un ottimo affiatamento di gruppo che, se non sfocia nell’amicizia vera, poco ci manca e questo inevitabilmente ricade positivamente sulla qualità del lavoro.
Ecco dunque tutte le ragazze celebrare gli anni delle figlie dei fiori, anni di musica e di libertà. Ma perchè, quale il senso oltre a consentire agli ometti di lustrarsi gli occhi? Lo si è scoperto nel finale, quando Libera si è avvicinata, prima nominando Andrea “indimenticabile centralinista doc“, proseguendo poi con quello che sembrava un regalo, una camicia tutta colorata. Alla quale si sono aggiunti gli occhiali stile John Lennon e per finire … l’esilarante sorpresa.
Insomma, So long, Andrea, non ti scordar di qualche volta ripassare nel tuo centralino. Naturalmente d’ora in poi non per parlare di lavoro ma per abbracciare amici e amiche.