Dalla parte di un pastore, ho mangiato l’agnello. Ma anche vitello e del maiale coppa arrosto

Il lupo e l’agnello, favola di Esopo [ Esopo, CCXXI; Fedro, I, 1 ]

Un lupo vide un agnello presso un torrente che beveva, e gli venne voglia di mangiarselo con qualche pretesto. Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo di insudiciare l’acqua, così che egli non poteva bere. L’agnello gli fece notare che, per bere, esso sfiorava appena l’aqua con il muso e che, d’altra parte, stando a valle, non gli era possibile intorbidare la corrente a monte. Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse: “Ma tu sei quello che l’anno scorso ha insultato mio padre“. E l’agnello a spiegargli che a quella data egli non era ancora venuto al mondo. “Bene“, concluse il lupo, “se tu sei così bravo a trovar delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti“.

La favola mostra che contro chi ha deciso di fare un torto
non c’è giusta difesa che valga.
Anche i capi di stato, quando hanno in mente di ottenere
un vantaggio usando la forza inventano pretesti, e non è possibile
farli desistere con argomenti giusti e fondati.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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