Cronaca di un giorno a Cerignale, 725 m s.l.m., Alta Val Trebbia

Merita decisamente l’immagine di Dalila pensierosa che si chiede “ma dove mi hai portata?”. Semplice, a Cerignale, piccolo Comune dell’Alta Val Trebbia, 127 abitanti, 725 m s.l.m., situato in una conca boscosa sulle pendici del monte delle Tane.

Piccolo borgo a vocazione contadina, messo a ferro e fuoco dai nazifascisti nell’agosto 1944 nel corso del grande rastrellamento lanciato contro i partigiani, particolarmente valorizzato da un Sindaco, Massimo Castelli, pieno d’energia ed inventiva capace di valorizzare la montagna richiamando un turismo sia stanziale che di passaggio.

Una “Transumanza” di libri e lettori l’interessante tre giorni proposta per iniziativa comunale in collaborazione con due librerie piacentine ed una casa editrice bobbiese, per sottolineare che montagna, cultura contadina e cultura possono andare a braccetto attirando i soliti divoratori di carta stampata (io e Dalila in primis).

Ovviamente, dopo i libri, d’obbligo ammirare alcune opere dedicate alla volontà di pace e, in questo caso, ecco la FOnte di Francesco dedicata allo spirito di fratellanza francescano (cosa che non è certo esclusiva di Beppe Grillo e del suo Movimento).

Interessantissimo anche ammirare antichi strumenti agricoli collocati nelle strade del paese che di fatto costituiscono un vero e proprio “Museo a cielo aperto”.

Un a/traversamento, quello delle vie del paese, di estremo interesse e curiosità con apparizioni a sorpresa, letteralmente di tutto un pò tanto da rendere impossibile una rendicontazione completa: per meglio capire non resta che ‘fare un salto’ ed è questo un invito rivolto a tutti quanti possono, ora arrivando da Piacenza, ora da Genova o appunto intraprendere una ‘transumanza’ che, partendo da Genova, arrivi fino a Piacenza con sosta obbligata.

E se subentra la stanchezza tra una via e l’altra? No problem! Il Comune ha ben pensato di sistemare pacnhine aduse alla bisogna.

Senza peraltro tralasciare il rifacimento dell’antico lavatoio utile al transitante per calmare la calura e dissetarsi.

Per tacer della piazzetta del pane quotidiano, straordinaria realizzazione a disposizione per chi voglia cimentarsi con l’arte del far il pane come usava ai tempi dei nostri nonni.

Oppure, più placidamente, non resta che una sosta d’obbligo all’albergo ristorante Del Pino, difesi dal sole dalla pergola carica di magnifici grappoli d’uva a gustare antipasto d’ottimo salume e zucchine fritte.

Ma attenzione a moderare i piatti in arrivo. Seguono i primi che qui chiamano “pin” (forse in onore all’albergo?) cui s’aggiungono tagliolini verdi coi funghi, con Dalila in estasi nell’ammirare l’anziana ‘radzdura’ (88 anni), la signora Teresa, mamma del proprietario, a ‘tirare’ la pasta.

Ovviamente, dopo cotanto ben di Dio, come farcela ad accettare anche lo straordinario piatto che viene proposto, una fumante porzione di cinghiale in umido con polenta? Impossibile, ovviamente per cui non resta che rinviare ad altra occasione, ripromettendosi un ritorno magari settembrino. Senza però trascurare un passaggio alla ‘bottega della Bruna’, altro risultato dell’impegno del Sindaco riuscito ad evitare la chiusura del negozio d’alimentari che avrebbe messo in forte difficoltà la piccola comunità specie nei mesi invernali (il paese più vicino, Ottone, è a diversi chilometri di distanza). Così, per quanto ci riguarda, oltre all’acquisto del quotidiano, non ci neghiamo un ottimo salame fatto ‘alla piacentina’. Quindi, concludendo, “a presto, piccolo borgo di montagna, a presto Cerignale“.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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