Conigli utili per la pubblicazione (per keypaxx ed altri). Lesson three: presenti con giusto equilibrio

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[ “El balcòn”, di Ricardo Cejudo Nogales, http://www.interars.com/artistas/index.html ]

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Il giusto equilibrio. Tra il non essere tanto presenzialista da risultare rompicojoni e però esserci al momento giusto nel posto giusto. Chi sei, che fai, cosa vuoi, cosa sai fare? Finché resti chiuso in casa, nella tua nicchia di amici e parenti, finché i tuoi scritti restano chiusi insieme alle tue idee in un cassetto, le speranze di essere “scoperto” sono ben poche. Certo, puoi sperare in una vecchia babbiona che si perda per te vedendoti per strada e, casualmente, sia amica/amante di un famoso disponibile editore. Oppure un vecchio nonno con la barba bianca in vena di elargire buona parte del suo cospicuo patrimonio in cambio di un etereo sorriso dalla bella fiammiferaia vestita di stracci. Ma in verità presto o tardi tutti dobbiamo crescere e smettere di credere alle fiabe.

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Mordi e fuggi, dai una possibilità a quante più opportunità puoi. Cerca di occupare spazi, ora piazzando i tuoi scritti ora mostrandoti presente. Bene spedire un manoscritto, meglio ancora provare a suonare il campanello di una casa editrice oppure frequentare l’ambiente dove si ritrovano gli “addetti ai lavori” (in ogni città trovi quel bar, quella piazza, quella libreria che piace ad artisti e creativi in genere): anche l’editore è una persona fisica e il contatto “de visus” può essere determinante.
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Certo non è giusto ed è poco professionale, ma una bella donna solo per il fatto di essere vista, parte per fatto naturale da una posizione di vantaggio, se l’interlocutore appartiene al genere maschile.
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Se invece l’aspirante autore è un ometto e l’editore del caso pure, si parte da una posizione di vantaggio se lui ricorda che eri presente alla presentazione di un libro del suo catalogo, oppure se comuni amici vi hanno presentato alla rappresentazione dell’opera teatrale tratta da una novella di un autore della sua scuderia.
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Il presenzialismo (senza eccesso) non sapremo mai per certo dove porti ma è come la semina: hai gettato i tuoi ami e a quel punto devi solo aspettare sapendo che almeno nove su dieci dei semi piantati finiranno beccati dai corvi ma quell’ultimo superstite chissà.
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Personalmente sono molto orso e magari, nonostante l’apparenza e l’esperienza, un po’ timido, un po’ timoroso dell’insuccesso o addirittura con il sospetto di una venatura di supponenza: sono arrivato ed arrivo comunque a traguardi soddisfacenti perché la classe non è acqua e, a questo punto, un qualche talento devo pur averlo; tuttavia ogni traguardo mi costa una fatica doppia rispetto a chi più di me sa suonare di persona alla porta giusta.
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In pratica, con questa puntata, predico bene e razzolo male perché a me per primo manca appunto il “giusto equilibrio”. Mi consolo vedendo di converso che tanti peccano dell’opposto, l’eccesso di presenzialismo che, alla lunga, come dicevo, non paga.
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[ “Giovane uomo alla sua finestra”, di Gustave Caillebotte, http://www.artinvest2000.com/ ]

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

3 Risposte a “Conigli utili per la pubblicazione (per keypaxx ed altri). Lesson three: presenti con giusto equilibrio”

  1. claudio, ti giuro, credevo fosse la ricetta per il coniglio al sivè (che magari a parlar di osterie da remo t’era venuta fame!)

    guarda il titolo

    😀

  2. Quindi la ricetta, alla fine? 🙂

    Mi pare che esserci, bisognerebbe saper esserci con classe, senza dare l’idea di essere lì a pietire un po’ d’attenzione…

    Non esserci e sperare nella babbiona/marpione di turno? Mah…

  3. Ahimè.. io stesso risulto spesso essere un “orso”.

    Qualità che mi rallenta moltissimo anche nel lavoro che giocoforza mi sono scelto.

    Problema non indifferente, purtroppo..

    Un carissimo saluto.

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