“Compra, compra più che puoi”, lirica di Ferruccio Brugnaro, poeta operaio

La vetrina, olio su tela di Elisabetta Brogi

Compra, compra più che puoi
consuma, consuma. Chiavatene
di qualsiasi rapporto.
Schiaccia tutto e tutti
compra sempre, porta tutto a casa
più che puoi.
Riempiti, riempiti con avidità.
Non guardare in faccia
nessuno.
Circondati di alte mura
che non ti raggiunga l’erba
o voce umana
affonda, affonda nella merda
più che puoi.
Sta bene in guardia
compra, porta a casa
consuma sempre.
Guarda in giro, sta attento
che non ti derubino
schiaccia
qualsiasi fiore
qualsiasi pianta.
Compra compra sempre
porta a casa
più che puoi
consuma consuma
affonda, affonda nella merda
merda merda merda.

Ferruccio Brugnaro, operaio a Porto Marghera dagli inizi degli anni Cinquanta, è nato nel 1936 a Mestre, è autodidatta e vive a Spinea (VE). Ha fatto parte per molti anni del Consiglio di Fabbrica Montefibre-Montedison, ed è stato per decenni uno dei protagonisti delle lotte del movimento operaio. Con il 1965, Brugnaro comincia a distribuire nei quartieri, nelle scuole, fra i lavoratori in lotta, i suoi primi ciclostilati di poesia, racconti, pensieri.

È uno dei primi in Italia a diffondere la poesia in forma di volantino. Tra i murales di Orgosolo si possono leggere sue poesie scritte ancora negli anni Settanta. I suoi lavori sono apparsi su molte riviste. Parte degli scritti, tirati al ciclostile e diffusi come volantini, sono stati raccolti dall’Editore Bertani e pubblicati nei volumi: “Vogliamo cacciarci sotto”, 1975; “Dobbiamo volere”, 1976; “Il silenzio non regge”, 1978. Nel 1977 un gruppo di sue poesie è stato musicato dal cantautore Gualtiero Bertelli. Brugnaro è presente in numerose antologie, tra cui “Il pubblico della poesia”, “Poesie e realtà”, “Scrittori e industria”, “Centanni di letteratura”, “del dissenso”, “L’altro novecento. Con altri lavoratori”, nel 1980 dà vita a Milano ai quaderni di scrittura operaia “abiti-lavoro”. Nel 1984 esce “Poesie” per conto della Cooperativa Punti di Mutamento. Nell’ottobre del 1990 vengono fatti affiggere sui muri di Venezia e di Mestre oltre cinquecento manifesti con una sua poesia contro la guerra. Lo stesso manifesto nel gennaio del 1991 è stato affisso sugli spazi pubblici di Roma. Nel 1993 esce il volume “Le stelle chiare di queste notti”, Editore Campanotto. Nel 1996 su Viceversa, una rivista di Barcellona, appare un gruppo di suoi testi poetici con traduzione in spagnolo di Carlos Vitale. Nel 1997 undici sue poesie, tradotte in inglese da Kevin Bongiorni e Reinhold Grimm, vengono incluse nel n. 29 di Pembroke Magazine, una pubblicazione internazionale dell’Università del Nord Carolina. Nel 1998 esce negli Stati Uniti, per conto della casa editrice Curbstone, “Fist of Sun”, un volume antologico della sua produzione poetica con traduzione del poeta americano Jack Hirschman. Nell’ultimo decennio sue poesie sono state pubblicate anche in Germania e in Inghilterra. Nel 2002 appare in Francia, a cura dell’editore Editinter, il testo antologico “Le Printemps murit lentament” nella traduzione del poeta Jean – Luc Lamouille e in Italia l’editore Campanotto pubblica “Ritratto di donna”. Nel 2004 è uscito in Spagna il libro “No puedo callarte estos dìas” nella traduzione di Teresa Albasini Legaz. Nel 2005 esce a Berkeley “Portrait of a woman”, tradotto da Jack Hirschman. Suoi testi vengono pubblicati anche su varie riviste e giornali internazionali.
Ha partecipato alle celebrazioni per i 75 anni di Jack Hirschman, organizzate da Casa della poesia, il 13 dicembre 2008 e a settembre 2009 agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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