Quando il compagno Michele a nome di Sinistra Italiana mi mollò uno scappellotto

Era fine marzo, si era saputo che, pur iscritto della prima ora a Sinistra Italiana (provenendo da S.E.L.), aderivo a MdP: perché certo importante è non regalare il governo del BelPaese a Berlusconi, Salvini o a DiMaio ma occorre nel contempo costringere Renzi e il Pd ad abbandonare l’infausta politica centrista degna della peggiore Democrazia Cristiana. Definire quindi un programma di sinistra col quale, anche in caso di accordo, proporsi agli elettori per una politica dalla parte di chi lavora. Il solo fatto di ipotizzare un accordo col Pd provocò una dura reazione da parte di Sinistra Italiana che non esitò a garantirmi, come si vede nell’immagine, un sonoro schiaffone da parte del compagno sicario Michele, all’insegna del fatto che di Renzi (detto Renzinocchio) non ci si può fidare. Oggi, a mesi di distanza, resto in linea con MdP, con Speranza, con Bersani e con lo stesso Fratoianni: trattiamo pure ma facciamolo dopo l’elezione, dopo che potremo conoscere il peso dell’uno e dell’altro e quindi la misura della capacità di imporre contenuti e valori di sinistra, dalla parte come dicevo di chi lavora. Senza dimenticare che nessuno è Santo, a partire proprio da Bersani, colpevole di avere accettato e sottostato (presuntivamente per ‘disciplina di Partito’) alle indicazioni dell’allora Presidente Napolitano votando nefandezze come la riforma Fornero o sostenendo il governo Monti senza saper intuire che era inviso alla maggioranza degli italiani. Forse il Nuovo Soggetto Politico della sinistra nel 2018 non andrà oltre ad un misero 3% e questo è normale: non è possibile recuperare credito dai milioni di elettori progressisti che hanno scelto M5S o si rifugiano nel non voto. Sono troppi gli errori del passato per sperare di ottenere immediatamente credibilità. Ma un voto in più di quanti non ne possano portare a casa Alfano o Verdini sarà un buon indicatore per Renzi e il Pd. In pratica un sonoro schiaffone da parte degli elettori, non certo un semplice buffetto come quello che ho ricevuto da Michele. Così forse potremo avviare un percorso lungo ma di cambiamento del sistema ingessato nelle logiche della finanza e del potere nelle mani di pochi rispetto alle maggioranze abbandonate nella marginalità.

Il popolo di chi lavora ora e sempre a destra non ci va

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.