Cerignale si trova sulla dorsale che divide il fiume Trebbia ed il torrente Aveto. E’ un piccolo centro montano che offre un panorama invidiabile, forse il più suggestivo dell’Appennino Ligure-Emiliano.
Ci arriviamo in 40 minuti grazie al traffico ridotto sulla statale 45 durante la settimana, passando da Bobbio e Marsaglia per salire fino a 725 metri e arrivare in una conca boscosa sul monte delle Tane.
Case in pietra, vecchi mulini, sorgenti d’acqua, un’oasi tra i monti ricoperti di maestosi castagni, faggi e querce. Sono 127 i residenti censiti un numero che rende il Comune il secondo meno popolato della provincia. Ma che, in estate, come lo troviamo, si popola di un turismo “di tranquillità”.
Tuttavia la vera ‘sorpresa’ è la scoperta dell’apertura alla cultura e ai valori della democrazia voluta dal Sindaco Massimo Castelli e in particolare la realizzazione della “piazza della democrazia e della tolleranza”.
Una piccola piazza (con vista mozzafiato) dove diversi visitatori stanno ad ammirare il panorama conversando serenamente sotto il grande cartello che riporta le immagini e i messaggi di Suor Teresa di Calcutta, di Borsellino, di John Lennon, di Gorbaciov, di Kennedy ovvero di quanti possiamo definire ‘operatori di pace’.
Ancora da ammirare la ‘fontana della pace’ e il grande manifesto che ricorda l’immigrazione degli italiani richiamando i documenti americani ufficiali che definivano i nostri avi “piccoli, puzzolenti e ladri” (che amarezza, riportando quelle sostanzialmente identiche parole ai giorni nostri di quanti, anche sul quotidiano locale, Libertà, riferendosi a quanti fuggono in nome della vita dalle guerre assassine, si sbizzarriscono al motto “tutti a casa loro”).
Ancora da citare, sempre a cura della Municipalità, la ristrutturazione della ‘Stalla dei Barbetti’, messa a disposizione per mostre ed altre attività culturali (il nostro viaggio era finalizzato alla visita delle opere di Giuseppe Pino Ballerini, poliedrico artista bobbiese, pittore, scultore, poeta, cantautore).
Insomma, una visita in un paese ‘perso tra i monti appenninici’ che è stata una piacevolissima sorpresa con tanti complimenti per Massimo Castelli, Sindaco dalle vulcaniche realizzazioni (piace ricordarlo quando, con la sua giunta, qualche anno fa, conferiva in nome della pace la cittadinanza onoraria al Dalai Lama in contrapposizione con Milano che, in nome di prevalenti interessi economici, la rifiutava per non urtare la suscettibilità cinese [ si era in vista dell’inaugurazione di Expo ].