C’è chi muore ma come si dice cade in piedi. Beh, allora in quella bara a Villa Torlonia in Roma non può certo starci il Benito

La foto è scattata all’ingresso di Villa Torlonia, in via Nomentana numero 70 a Roma. La villa, restaurata dopo anni di abbandono, ospita mostre ed è circondata da uno stupendo parco a disposizione dei romani o dei tanti turisti che passano a visitarla. Fu sede romana del Duce e forse per questo, in anni di revisionismo storico, il bookshop, di regola con offerte d’arte qualificate, con mia sorpresa dalla mia ultima visita nel maggio 2016, ieri presentava un intero scaffale con decine di opere dedicate al Benito e al fascismo. Nessuna copertina invece dedicata alle centinaia di migliaia di ragazzi che il Duce e i fascismo mandarono a morire in una guerra non nostra in Africa, in Russia, in Grecia, in Yugoslavia, nelle acque del Mediterraneo, nelle Fosse Ardeatine vilmente assassinati per mano dei nazifascisti. Quella che sembra una bara immortalata nella fotografia, comunque, non ospita il Mussolini. Il quale del resto con tutti quei cadaveri sulla coscienza, non è certo ‘caduto in piedi‘, anzi.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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