Sogni di camminare sui lustrini
in una camera di carta rosa,
a piedi nudi, in cerca di qualcosa
che si nasconde forse dietro l’ombra.
Respiri piano, quasi a non svegliare
gli angeli-ballerine accoccolate
sui sofà del salotto scintillante,
cui i tuoi soffi solleticano il cuore.
Vorresti essere chiuso in uno scrigno,
come un anello che si vuol serbare
dal tempo, pur senza valore:
un po’ di latta e vetro colorato.
Hai un carillon nel petto che tintinna
sempre la stessa nota, ed una lacrima
ti solca il viso, come ad un bambino
cui si è rotto il giocattolo più amato.
Ti sforzi di vedere oltre le cose,
ma scorgi solo la bigiotteria
della vita, odor di cipria stinta,
tende lise, cuscini in simil-seta,
sedie zoppe, tappeti impolverati,
visi di un rosa finto, ricoperti
da vecchi fondotinta a buon mercato.
Chiedi aiuto a una madre sconosciuta,
ad un amico, al principe, al custode
dei tuoi libri di fiabe spaginati.
Sei come una moneta fuori corso,
dimenticata un giorno in un cassetto:
un po’ più luccicante delle altre,
ma che nessun mercante può accettare
per il frutto più acerbo.