“Breno (di Borgonovo) dice NO ai NERI e alle Coop”, una scritta contro 15 ragazzi nordafricani

Foto tratta dal quotidiano on line “PiacenzaSera.it”

Breno dice NO ai NERI e alle Coop“. Con questa scritta sui muri della ex scuola elementare (destinata alla loro accoglienza) la piccola frazione del Comune di Borgonovo ha accolto (si fa per dire) 15 ragazzi minorenni provenienti dal Nord Africa meritando la citazione su giornali nazionali (in prima fila Il Secolo XIX e l’Avvenire).
Naturalmente, a detta del Sindaco di centrodestra, non si tratta di razzismo (?) ma appunto ovviamente non così scrivono i citati quotidiani che, forse per la prima volta nella sua storia, hanno portato alla ribalta nazionale la piccola frazione grazie al vergognoso episodio. Peraltro integrato dalle balle di fieno con le quali ignoti, con la coraggiosa copertura del buio notturno, hanno cercato di bloccare i cancelli di ingresso della struttura. Senza dimenticare la decina di manifestanti vocianti che hanno pensato di radunarsi per un presidio subito pacificamente sciolto dai Carabinieri intervenuti.

Intanto, tolti gli ostacoli – le balle di fieno – i 15 ragazzi sono arrivati ed ora sono rinchiusi (con tanto di grossa catena al cancello principale) nella struttura dalla quale, per motivi di sicurezza, temporaneamente non possono uscire.
Insomma: Breno, esempio di razzismo latente, una vergogna per l’intera provincia. Sicuramente va tenuto in debito conto del malessere sociale innegabile che la situazione immigrazione sta creando ma da questo a scritte e comportamenti razzisti ne dovrebbe correre.
Fermo restando che gli autori della scritta oggettivamente razzista di Breno non sono soli, sono molti i cattivi maestri che cavalcano il malcontento e il disagio sociale.
Esempio recentissimo la frase scritta in Facebook dall’assessore della Regione Liguria Stefano Mai (naturalmente leghista): “Mandano i mao mao anche al mio paese“! Il paese in questione sarebbe Zuccarello e, di primo acchito, fa pensare a zucca vuota.
Ma, al di là di celia, viene da dire che un rappresentante delle istituzioni sarebbe bene mantenesse un equilibrio espressivo e non un linguaggio consono a frequentatori di bar e osterie dove si consuma dello scadente vinaccio a basso costo e di pessima qualità.
Nel caso di specie infatti va riconosciuto che, probabilmente riflettendo dopo la sfuriata iniziale, l’assessore ha cancellato il messaggio inopportuno.
La speranza sarebbe che anche gli autori della vergognosa scritta a Breno di Borgonovo Val Tidone (Pc) si facessero vivi per a loro spese provvedere alla cancellazione. Sarebbe un dovuto apprezzabile atto di grande coraggio, di educazione, di civiltà e soprattutto di conferma che il comportamento è stato frutto di un magari comprensibile disagio sociale e non una forma di razzismo (come del resto ha sostenuto il Sindaco di Borgonovo, Pietro Mazzocchi, in base ad elementi conoscitivi – forse dell’identità degli autori? – in suo possesso dei quali comunque non è dato sapere).

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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