“Brandello di stoffa”, lirica di Giuseppe Langella

La prima cosa che hanno fatto,
metterti addosso una divisa:
fredda, grezza, ruvida al tatto,
dura e pesante come ghisa.
Se la bagnavi, erano guai:
stesa al sole o accanto alla fiamma
non voleva asciugare mai.
E non c’era, dietro, la mamma.
Era l’uniforme del re,
ma ti sentivi lo zimbello
del reparto. Ora non più: ché
ne è rimasto solo un brandello.

Professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, insegna nelle sedi di Milano e di Brescia. Dirige il Centro di ricerca “Letteratura e Cultura dell’Italia Unita” ed è Coordinatore della Commissione didattica per Lettere moderne. La lirica proposta è inserita nella raccolta “Reliquiario della Grande Tribolazione – Via Crucis in tempo di guerra con tavole d’artista”, Interlinea srl edizioni

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.