14 aprile 1958: rientra dallo spazio lo Sputnik 2 con a bordo Laika, “piccolo abbaiatore”

Primo essere vivente terrestre ad entrare nello spazio il 3 novembre 1957, ha viaggiato per centosessantadue giorni ma in realtà era morta dopo appena 5 ore dal lancio (forse per arresto cardiaco, forse per problemi tecnici nell’impianto di riscaldamento) tanto da rendere quasi inutile da punto di vista scientifico la missione (studiare appunto gli effetti della permanenza nello spazio di un essere vivente).

Il suo vero nome era Kudrjavka, “ricciolina”. Il nome con cui è nota in Occidente deriva da un fraintendimento tra un giornalista occidentale e una responsabile della missione. Il giornalista chiese quale fosse il nome del cane, ma l’intervistata capí che la domanda si riferisse alla razza, e rispose “Laika”. I laika sono cani siberiani simili agli husky, e fu scelta questa razza perché molto resistente alle condizioni estreme, specialmente alle basse temperature. 

Il satellite come si diceva rientrò in atmosfera 5 mesi più tardi, il 14 aprile 1958, dopo aver compiuto 2.570 giri intorno alla Terra. Il satellite andò completamente distrutto durante il rientro poiché privo di schermo tecnico di protezione.

Perché un essere vivente lanciato nello spazio tornasse sano e salvo bisognava aspettare il 20 agosto 1960 quando le cagne Belka e Strelka rientrarono a terra da una missione spaziale a bordo del satellite Sputnik 5.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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